Vi invio dal Messico una testimonianza fotografica de “L’Altra Campagna”, come loro la definiscono, dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) rappresentata dal suo lider e oramai símbolo: il Sub Comandante Marcos che adesso in questa campagna si fa chiamare “Delegato Zero”. Per tutti i movimenti indigeni che mai hanno avuto voce nel panorama politico nazionale, l’EZLN rappresenta oggi un’occasione di riscossa non indifferente. Tutto nacque il 1 gennaio 1994 quando i ribelli presero il potere in alcune citta’ e numerosi comuni dell’entroterra del Chiapas, dando vita a delle vere e proprie organizzazioni amministrative autonome che sostituirono gli organi ufficiali governativi. All’entrata di quei territori sono vari i cartelli che annunciano: “TERRITORIO AMMIMISTRATO DALL’EZLN, QUI IL POPOLO COMANDA E LO STATO UBBIDISCE”, che sinceramente a chi li legge fanno un certo effetto. Adesso, all’inizio della campagna elettorale ufficiale che porterà alle elezioni presidenziali di luglio, il movimento zapatista, che ha abbandonato la lotta armata, si fa portavoce degli interessi delle classi più deboli a cominciare dagli indigeni che da sempre sono ai margini della società. Marcos, insieme ad una carovana di ufficiali dell’EZLN, attraverserà tutto il Messico per sensibilizzare la cittadinanza e metterla in guardia sui pericoli che incorre votando i vari candidati dei partiti ufficiali compresi quelli che si definiscono di sinistra. L’analisi di Marcos è abbastanza impietosa, la classe politica viene definita (non senza motivo), corrotta e portatrice di interessi personali o di pochi gruppi elitari che hanno in mano il potere economico. Rilancia i valori fondamentali dell’uguaglianza e della solidarietà a sostegno dei lavoratori e degli emarginati. Propone la formazione di un movimento ampio di sinistra che nasca dal basso, come quello zapatista e che ponga le basi per un vero governo che rispetti i diritti di tutti. Come si vede, anche se in misura differente, i problemi a diecimila km. dall’Italia non sono molto diversi. Personalmente ho provato una forte emozione quando ho assistito a questa manifestazione, cosa che solo ai “vecchi tempi” si poteva provare. Migliaia di persone che assistevano e applaudivano le parole di un leader che con parole semplici e chiare indica una via d’uscita dal basso, guardando a sinistra, dove sta il cuore, come ha più volte ripetuto Marcos, attraverso la nascita di un movimento ampio che si faccia portatore degli interessi della gente, fuori dai vecchi schemi dei partiti che fino ad ora hanno solo contribuito alla dispersione di un patrimonio sociale dal quale puo’ nascere un modo nuovo di governare. Credo che “L’Altra Campagna” sensibilizzerà molta gente oramai sfiduciata e stanca delle solite promesse elettorali, dei clientelismi e di tutto quello che di negativo c’è nel sistema politico, nell’ottica di una riscossa sociale della quale c’è veramente bisogno e non solo in Messico. Cancún, 18 gennaio 2005
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