L’isola del Giglio nell’estate 2005 è balzata agli onori della cronaca per aver ottenuto le 5 vele di Goletta verde, ora l’amministrazione comunale si sta impegnando nella raccolta differenziata. Chiediamo al giovane assessore all’Ambiente dell’Isola, Stefano Feri, quali sono i primi risultati. «E’ stata attivata la raccolta differenziata fin da subito, passando da una percentuale del 2% circa, ad una che oscilla tra il 15% ed il 20%, addirittura raggiungendo delle punte del 25-27% nei mesi invernali, senza contare che attualmente viene effettuata senza l’organico. Sono state promosse anche una serie di azioni che ne stimolassero la pratica: campagne informative porta a porta, interventi continui sui giornali e sulla stampa locali, corsi ed attività di laboratorio nelle scuole, giornate ecologiche che hanno coinvolto tutti, dai più giovani agli adulti». Eppure c´erano anche diversi problemi da affrontare, preesistenti all’insediamento della nuova giunta. «Si, l’altro passo determinante che è stato fatto è stato quello dell’approvazione del progetto preliminare di bonifica della ex discarica, attualmente chiusa. I due argomenti, discarica e raccolta differenziata, sono strettamente correlati - tiene a sottolineare Feri - in quanto, approvando nell’apposita conferenza dei servizi il progetto proposto, abbiamo ottenuto, oltre alle peculiarità della bonifica, un’area utilizzabile per realizzarci il futuro ecocentro dell’isola del Giglio e del quale sono appena state fissate le linee guida e gli incarichi di progettazione; nello stesso tempo abbiamo comunque attrezzato l’area in modo tale da poter stoccare temporaneamente carta, multimateriale, legno e ferro, riducendone i volumi con container-pressa, al fine di diminuire il numero di viaggi da e per il continente; infine avere un “polmone” del genere, per una realtà isolana è fondamentale in quanto con i locali mezzi si può procedere allo svuotamento del multimateriale e della carta con una certa autonomia (basta immaginare cosa succederebbe se i cassonetti della carta, che fa molto volume, non venissero svuotati con una certa frequenza perché magari il mezzo che deve venire dal continente è rimasto bloccato per il mare)». Quella dell´isola del Giglio sembra quindi un’esperienza felice, rispetto ai molti problemi che hanno le altre isole dell’Arcipelago Toscano. «Tutti i risultati ottenuti - conclude l´assessore - rappresentano non un punto di arrivo, ma una solida base di partenza (molto c’è ancora da fare). Il futuro prossimo ci vedrà impegnati nella progettazione e realizzazione dell’ ecocentro e del parallelo sviluppo della progettazione definitiva della bonifica e messa in sicurezza permanente della ex discarica». www.greenreport.it
Isola del Giglio sfumata