La promozione dei prodotti turistici elbani potrà essere ulteriormente incentivata dai finanziamenti europei (187.000 euro) accordati al “Progetto di area dell’ Arcipelago Toscano” elaborato dall’APT dell’Isola d’Elba e approvato dalla Giunta Regionale Toscana. Il Piano presentato si articola in 3 parti: analisi della situazione turistica, obiettivi da raggiungere, strategie . Dalla fotografia dei flussi turistici attuali risultano dati interessanti che lasciano trasparire la possibilità di importanti margini di miglioramento legati alla valorizzazione dell’offerta. Innanzitutto da un’indagine condotta a Roma e Milano su un campione di persone con istruzione superiore e agiate condizioni economiche, l’immagine dell’Elba risulta essere ancora quella di un’isola esclusivamente balneare, senza altre attrattive al di fuori delle sue spiagge. Lo confermano i dati sulle presenze (3.500.000 per le stime ufficiali, circa 10.000.000 per le stime che tengono conto anche di altri parametri, tra cui i biglietti delle navi e la produzione di rifiuti) che si concentrano per l’84% nei quattro mesi estivi , e che comportano una diminuzione della competitività, in quanto i costi fissi devono essere ripartiti in un brevissimo arco di tempo. Altro indice su cui lavorare è quello delle presenze straniere: in pratica dipendiamo dal turismo tedesco con il 62% delle presenze totali; se poi aggiungiamo il 18% della Svizzera e il 6% dell’Austria è evidente quanto la bilancia penda in direzione dei paesi germanici, esponendoci ai rischi di un’economia poco differenziata. Ma anche in ambito nazionale sono evidenti gli squilibri, in quanto si rileva la presenza di turisti provenienti soltanto da 6 regioni, che coprono da sole il 92% . Restringendo l’obiettivo arriviamo ai comuni elbani, i contenitori finali delle cifre sopraelencate, dove immancabilmente si registra la cosiddetta “crisi delle terre di Rio”. Individuati i punti deboli e le sofferenze del settore, il piano dell’APT punta in primo luogo all’allungamento della stagione per dare continuità ai flussi di reddito e occupazione, punta a ridistribuire le presenze su quei territori che soffrono di diseconomie (Rio Elba e Rio Marina hanno ancora molte potenzialità), il tutto nell’assoluto rispetto della natura, dei valori della terra e del mare che dovranno essere la carta vincente di una nuova cultura del turismo. Infatti nei 60.000 ettari di mare e 18.000 ettari di terra tutelati dal Parco Nazionale esiste un’enorme varietà di ecosistemi, storie, culture, ognuna con caratteristiche uniche, che dovranno essere diffuse in aggiunta all’immagine balneare prevalente: montagna, minerali, enogastronomia, fotosub, bacino termale, testimonianze del passato, manifestazioni sportive, festival musicale, premio letterario. Le “terre di Rio”, ad esempio, viste dal mare costituiscono uno dei paesaggi più sorprendenti di tutta l’isola, un tratto di costa unico punteggiato di vecchie miniere dismesse e pontili che si allungano sulle spiagge luccicanti di minerali. Il Piano prevede infatti la caratterizzazione dell’offerta rispetto alla concorrenza, una promozione di un territorio unico, con caratteristiche peculiari per distinguersi da qualsiasi altra realtà insulare. Diventano fondamentali a questo punto le azioni per dare impulso a tutto ciò: l’informazione, innanzitutto attraverso la stampa, poi mediante un nuovo opuscolo dal titolo L’Elba dalla a alla z, attraverso la realizzazione di un nuovo sito internet, e soprattutto con la presenza nelle borse specialistiche, tra cui quelle crocieristiche. Le previsioni per il prossimo decennio parlano di un turismo orientato principalmente verso quei luoghi dove sarà possibile vivere il paesaggio naturale con la giusta dose di strutture, che non dovranno tuttavia mai risultare invasive o prevaricanti: un impegno in questo senso che dovrà essere alla base di qualsiasi iniziativa per il rafforzamento dell’economia turistica dell’Arcipelago.
Umberto Gentini
grafico turismo
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