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La Comunità del Giglio ha bisogno di collegamenti più funzionali

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 19 gennaio 2006

Proponiamo alcune considerazioni di Pietro Baffigi isolano doc e noto operatore turistico in merito al servizio delle navi traghetto da e per l'Isola del Giglio. Da notare come la praticità e la voglia di risolvere il problema, che in merito agli orari delle navi traghetto attanaglia le menti degli Amministratori (da oltre cinquant'anni!), trovi soluzioni estremamente semplici da mettere in pratica. L'assurdità consiste nell'incapacità di cogliere la reale possibilità di poter sviluppare un orario congruo alle reali esigenze invernali della polazione residente sfruttando un'unica nave. Tutti coloro che in questi anni hanno cercato di organizzare un orario delle navi traghetto potrebbero prendere spunto da queste considerazioni ed operare effettivamente un risparmio di gestione che incidere positivamente sul servizio. Alvaro Andolfi "L’argomento di cui tratterò è il servizio dei traghetti e credetemi, nell’esigenza di esternare il mio pensiero, faccio delle analisi strettamente personali, senza la minima volontà di fare polemica con nessuno. Ho la fortuna di vivere 365 giorni al Giglio e, come dice qualcuno, a volte anche 366. In inverno sono un normale gigliese come “tanti o pochi”, in estate sono un operatore turistico nel campo ricettivo. Il servizio di traghettamento fra il Giglio e P.S.Stefano viene svolto da due società, una pubblica ed una privata. La società pubblica To.re.mar., avendo una convenzione con il Ministero dei Trasporti ed essendo sovvenzionata per questo, dovrebbe espletare come prima cosa un servizio che soddisfi le esigenze degli isolani, tenendo anche presente l’aspetto economico. Per la società privata Maregiglio, non avendo essa sovvenzione alcuna, la scelta ovviamente è un po’ diversa: recepire la richiesta di mercato e regolarsi di proposito. Gli orari attuali delle due società nei giorni feriali da P.S.Stefano sono: To.re.mar.: 8,00 - 15,00 - 19,00 Maregiglio: 7,30 - 14,15 Da Isola del Giglio: To.re.mar.: 6,00 - 10,30 - 17,30 Maregiglio: 8,45 - 15,45 Se analizzate attentamente gli orari, vi accorgerete che anziché usufruire di cinque corse da ciascuno dei due porti, ne abbiamo in realtà tre da P.S.Stefano,” come se ci fosse una sola nave” e cinque dal Giglio, lasciando degli intervalli molto lunghi e scomodi per i gigliesi, specialmente nelle corse di ritorno da P.S.Stefano. Attualmente da P.S.Stefano dopo la partenza delle 8,00 si passa alle 14,15 (oltre le sei ore), dal Giglio dopo la partenza delle 10,30 si va alle 15,45 (oltre le cinque ore). Come si vede c’è un dispendio di potenziale in un periodo dell’anno in cui il servizio è, almeno come dicono le due società, e credo sia vero, fortemente deficitario. Le cose sono due: o le società, con la mediazione forte ed incisiva di chi ne ha la volontà e la facoltà, si mettono d’accordo, cioè distribuiscono meglio le cinque corse nell’arco della giornata, “il massimo per l’interesse del giglio”, altrimenti, visto i bilanci invernali negativi, ottimizzino gli orari con una sola nave facendo quattro corse con il seguente orario: Dal Giglio: 6,00 - 8, 40 - 13,00 - 17,00 Da P.S.Stefano: 7,20 - 11,00 - 14,30 - 19,00 Per tutta la mattina, fino al primo pomeriggio, il servizio risulterebbe più che soddisfacente, avendo un occhio di riguardo verso il gigliese che vuol andare e tornare dopo più di un’ora, e del forestiero che vuole venire al Giglio sempre nella mattina e ripartire dopo un’ora. Mancherebbe naturalmente una corsa nel primo pomeriggio sia dal Giglio che da S. Stefano (come avviene adesso, eccetto quella delle 15,45 della Maregiglio), problema che potremmo eventualmente risolvere facendo fare cinque corse alla nave, magari non tutti i giorni (un po’ troppe, comunque più conveniente del mantenere due navi in armamento). La domanda viene spontanea: quale nave potrebbe espletare questo servizio? L’Aegilium no naturalmente per la vetustà e l’insufficiente numero di posti auto, visto anche le esagerate dimensioni di alcuni mezzi che vengono al Giglio. Le soluzioni sono due: o una nave sempre della soc. To.re.mar., idonea per questo servizio ed il contemporaneo fermo della soc. Maregiglio, per 3 – 4 mesi, così da limitarne le perdite, altrimenti l’altra soluzione potrebbe essere che la soc. To.re.mar. prenda in affitto per l’inverno dalla soc. Maregiglio una delle due navi, cosa che fa ogni anno per periodi più brevi. La seconda ipotesi, più bizzarra, risulterebbe ugualmente conveniente sia per la soc. To.re.mar., perchè avrebbe senza costruirla una nave capiente e idonea per questo servizio, con meno personale e senza concorrenza, che per la soc. Maregiglio alla quale andrebbe il vantaggio del nolo anziché l’esercizio in rosso. Approvo il fermo festivo invernale della Maregiglio perché imposto dal mercato e ridurrei le quattro corse della To.re.mar. a tre, spostando in avanti di almeno un paio d’ore la prima corsa delle 6,00, molto importante nei giorni feriali ma altrettanto meno importante nei festivi e utilizzarla come quinta corsa in qualche giorno feriale della settimana. Parlando da operatore turistico e spostando l’attenzione anche agli altri periodi dell’anno, qualora non ci fossero più nessun problema di corse durante la giornata, consiglierei di ritardare di un’ora l’ultima partenza da P.S.Stefano la sera del venerdì, per consentire un fine settimana più lungo ad una notevole quantità di persone con benefici economici all’intera comunità. Durante l’estate, da Giugno a Settembre, e più precisamente dal lunedì al venerdì con esclusione naturalmente del periodo cruciale di Agosto, si potrebbero ottimizzare meglio gli orari previsti, risparmiando qualche corsa superflua da recuperare in inverno o quando necessario, avendo anche delle ripercussioni positive rispetto alla viabilità, al rifornimento degli esercizi commerciali e soprattutto al problema dell’intasamento del paese, che per adesso solo la collaborazione fattiva e quotidiana fra personale delle compagnie, Capitaneria di Porto, Polizia Municipale ecc. possono rendere più sopportabile. In sintesi, vorrei esortare le due società, le Amministrazioni Pubbliche, le Associazioni locali ecc. affinché lavorino sì per il reciproco interesse, ma insieme, non tenendo alcun conto delle mie un po’ fantasiose considerazioni, avendo sempre come obbiettivo principale, l’esile comunità del Giglio che ogni anno si consuma sempre più".


Nave Maregiglio

Nave Maregiglio