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Ponti e mulini da salvare: Moncione e gli altri

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 19 gennaio 2006

Alessandro Beneforti ha documentato con foto e ben spiegato la situazione di degrado del Mulino di Moncione, nel Comune di Campo nell’Elba: “Purtroppo la visita al molino ci ha riservato la brutta sorpresa di scoprire lo stato di abbandono di tale struttura, ed in particolare del canale di scorrimento dell'acqua che va dalla vasca di raccolta fino al punto in cui inizia la caduta. Si può vedere come i pezzi di granito che delimitavano lateralmente questa canaletta siano caduti e come questo potrebbe portare rapidamente al crollo del muro che sorregge questo suggestivo canale, se non si interverrà al più presto. Cogliamo quindi l'occasione di rivolgere un appello ai proprietari del molino ed a tutti gli operatori interessati affinché si trovi una soluzione che preservi questo importante sito, anche con piccoli interventi conservativi, onde evitare di veder cadere a pezzi un pezzo della nostra storia”. L’appello lanciato dagli escursionisti per il mulino di Moncione va accolto. Dopo i lavori di recupero e ripristino e dell’adduzione dell’acqua e della grande vasca di raccolta, eseguiti anni fa da un agricoltore - anche attraverso un piccolo finanziamento pubblico – niente è stato più fatto per il grande e magnifico mulino che mostra da molti anni problemi di stabilità, che probabilmente risalgono addirittura quando si tentò di passare dal sistema delle pale orizzontali – diffuso in tutte le valli dei mulini dell’Elba, come a Rio Elba a Marciana, dove esistono progetti di recupero da parte dei Comuni - ad una grande ruota verticale. Dopo il primo restauro si verificarono problemi e, invece di continuare con il consolidamento, si preferì svuotare la vasca e ritornare all’oblio per Moncione, dal quale oggi lo stanno tirando meritoriamente fuori il Circolo Culturale di San Piero, il Viottolo e i Consorzi Turistici dell’Elba occidentale. Da più parti si chiede al Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano di porre attenzione a questo monumento, ma purtroppo il Mulino di Moncione non è dentro l’Area Protetta, il cui confine corre a monte del sentiero n. 35 che lo costeggia. Quindi, occorrerà trovare altri Enti che se ne occupino. Invece, dentro il Parco Nazionale ci sono almeno altre due opere legate all’acqua che necessitano di interventi urgenti, entrambe nel territorio del Comune di Marciana. La prima è il grande ponte dei Rimercoi, che permette a quella che era un’antica e importante strada di collegamento di attraversare una gola scoscesa del Fosso della Nivera, che proprio lì forma una bella cascata. E’ un ponte largo, solido e magnifico, ma ormai quasi dimenticato e che sta subendo l’assalto di ladri e vandali che rubano e distruggono le lastre di granito delle spallette e l’attacco della natura che occupa con la vegetazione il piano di calpestio e l’intera struttura. Il secondo ponte che desta preoccupazioni è quello della Conca, detto anche “ponte romano”, che attraversa con un’unica e ardita campata il fosso Orticole/Pizzenni, che in quel tratto forma una ripidissima e spettacolare cascata ed un laghetto, poi il corso d’acqua si inoltra in una spettacolare gola tra pareti verticali e un bosco di lecci, fino a sfociare alla Cala. Un ambiente unico, dove lo scorso anno è stata rinvenuta una Raganella sarda che, al posto dell’usuale colorazione verde, esibiva una singolare livrea grigia con grandi macchie più scure. Anche questo antico ponte, oggi dimenticato e ridotto a poco più di un sottile arco di mattoni, serviva una strada di grande traffico che collega ancora Sant’Andrea e Maciarello con Marciana, un sentiero che presentava cedimenti e crolli, recuperato e consolidato negli anni passati dal Parco Nazionale che ha provveduto anche a liberare il ponte dalla vegetazione. Il sentiero che lo attraversa, fa parte del percorso Sant’Andrea – Maciarello - 4 strade – Marciana Marina che è stato adottato da “Profumi dell’Elba” che, con la consulenza e la partecipazione di LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano, conta di ripulirlo, segnalarlo e attrezzarlo con cartelli sulle bellezze naturali e storiche prima della prossima stagione turistica. Ma oggi il ponte della Conca presenta pericolosi segni di degrado, aggravato anche dal passaggio di alcuni mezzi motorizzati – spesso non autorizzati: recentissimo un raid di moto da cross -, ed ha bisogno di urgenti lavori di consolidamento della stabilità e restauro dell’intera struttura. Il rischio concreto che corriamo è che queste opere dell’ingegno umano, legate ad un mondo agricolo ormai scomparso e che attraversano e caratterizzano ambienti con rarità botaniche e animali, splendidi e singolari in un’isola dove l’acqua non è abbondante, vengano dimenticati ed abbandonati e che con loro sparisca un pezzo importantissimo della nostra storia e della nostra cultura di isolani.


Moncione 2006  1 degrado

Moncione 2006 1 degrado

moncione 2006  2 molino

moncione 2006 2 molino

ponte conca

ponte conca

ponte conca

ponte conca

ponte conca

ponte conca

ponte conca

ponte conca

ponte rimercoi

ponte rimercoi

ponte rimercoi

ponte rimercoi