Agli autori del furto del Bar Pierolli a Cavo i Carabinieri erano già risaliti qualche ora dopo che i due laziali (il diciannovenne S.G. ed il trentacinquenne F.M. entrambi originari di Civitavecchia) usando una chiave rubata la sera prima erano entrati nel locale appropriandosi di una macchina che convertiva denaro in gettoni per giocare alle "slot machines" e del contenitore dei contanti del registratore di cassa, oggetti dei quali, una volta forzati, si erano liberati gettandoli a mare poco distante. I due compari che lavorano in un cantiere edile cavese erano già stati sentiti al termine della mattinata di lunedì ed alle 17.30 erano stati accompagnati dai militari per un sopralluogo nei pressi del bar. Le indagini dei militari della locale stazione e di quelli del Reparto Radiomobile dell'Elba sono proseguite fino al successivo giorno di martedì e sono servite per far emergere responsabilità correlate all'accaduto di un elbano il quarantenne S.T. di Rio Marina. L'uomo veniva trovato in possesso di una parte dei circa 1000 euro che si stimavano asportati dal bar cavese, ammetteva di aver ricevuto la somma dai due laziali giustificandone la percezione con un debito che essi avevano precedentemente contratto con lui. Il riese veniva inoltre trovato in possesso di una modesta quantità di di stupefacenti. Il fermo degli altri due protagonisti della vicenda aveva luogo a Portoferraio nel pomeriggio di martedì 17 gennaio mentre il più giovane dei due si trovava alla guida di un auto essendo peraltro sprovvisto di licenza di guida. Il risultato finale sono state una serie di denunce (a piede libero in assenza di flagranza di reato) ai due edili si fa carico di Furto Aggravato (oltre alla specifica violazione del Codice della Strada per il conducente dell'auto) per l'elbano la non lieve accusa di ricettazione (oltre alla segnalazione come consumatore di sostanze stupefacenti alla competente autorità)
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