Il giorno delle antenne

La vera ferita al paesaggio di questa città è stata prodotta all’inizio del 2000 quando fu previsto un piano per la telefonia mobile, fu concessa un’area pubblica (quella del Puntale) per realizzarvi un devastante impianto, fu rilasciata una concessione edilizia e fu stipulato un contratto con le compagnie telefoniche valido fino al 2011. Quello di cui si parla adesso non ha a che fare, se non marginalmente, con quella vicenda, trattandosi di una pratica edilizia che non comporta nuove soluzioni impattanti, ma anzi definisce una sistemazione esterna dell’area, con il superamento dell’attuale degrado. Il Comune, inoltre, rispetto alla pratica edilizia si è trovato di fronte ad una inequivocabile ordinanza del TAR Toscana che gli dava torto e dava ragione alle compagnie telefoniche, le quali peraltro minacciavano anche la richiesta di danni all’Amministrazione. Va altresì ricordato che, sugli aspetti edilizi, non esiste nessuna possibilità di indirizzo ai tecnici da parte degli organi politici e chi pensa che il Sindaco e la Giunta possano interferire con un’attività della pubblica amministrazione, così delicata e per definizione “neutra”, esce fuori dal principio di legalità. Ciò detto né io né la Giunta ci sposteremo di una virgola da quella che è la nostra chiara posizione politica rispetto alle antenne del Puntale (come anche rispetto ad altri impianti con caratteristiche simili). La nostra posizione, ribadita dal sottoscritto in almeno tre riunioni ufficiali (un anche alla presenza della Comunità Montana) con le compagnie telefoniche, è quella della predisposizione di un nuovo piano della telefonia (per il quale il neo-assessore Garfagnoli ha già ricevuto preciso mandato e che è già previsto nel suo piano di assessorato), dovrà necessariamente prevedere il superamento del Puntale, come di altri impianti similari. Le compagnie telefoniche, pertanto, sanno già con chiarezza che l’Amministrazione è disposta a concertare soluzioni diverse che tengano conto anche dell’evoluzione tecnologica, purché comunque si parta dal superamento delle sofferenze attuali, delle quali il Puntale è l’esempio più clamoroso. E’ peraltro chiarissimo che, qualora non si riesca a trovare prima, come speriamo, una soluzione ottimale, condivisa e definitiva, l’Amministrazione non potrà rinnovare a scadenza il contratto a suo tempo stipulato. E’ questo un primo intervento chiarificatore a cui seguirà una ricostruzione puntuale della vicenda tecnica. Roberto Peria – Sindaco di Portoferraio Una risposta piuttosto "felpata" quella che giunge dal primo cittadino di Portoferraio, che nel caso di specie sembra tentare di assolvere a due compiti: tranquillizzare gli ambientalisti (ma pure la stragrande maggioranza dei portoferraiesi che quelle antenne non le hanno digerite proprio) e gettare acqua sul fuoco, per far scendere la temperatura nella compagine di governo ed intorno ad essa, che deve essersi alzata parecchio dopo che ieri si è riusciti a ricostruire, faticosamente il quadro e la sequenza degli eventi. A riprova lo stesso annuncio dell'ultimo comunicato riportato a metà giornata di martedì dal quotidiano www.greenreport.it: "Sono improntate all’imbarazzo le prime reazioni del Comune di Portoferraio al comunicato stampa di Legambiente e pubblicato nella nostra edizione di ieri. (...) L’imbarazzo è ancora più forte perché quella che Legambiente poneva all’attenzione del sindaco Roberto Peria come ipotesi progettuale è invece già una realtà: il progetto è stato approvato a fine novembre da una conferenza dei servizi ad hoc alla quale hanno partecipato le compagnie telefoniche e per il Comune l´architetto Parigi. Assenso formale anche da Provincia e Sovrintendenza. La Giunta sembra presa di sorpresa dall’annuncio degli ambientalisti: «Lo abbiamo appreso ieri sera – dice Nunzio Marotti, assessore alla partecipazione – probabilmente senza il comunicato di Legambiente non lo sapremmo ancora. Figuriamoci se su questa cosa, che fa parte anche del nostro programma, non informavamo i cittadini. Mi sembra una cosa incresciosa ed ora occorre spiegare bene alcune cose agli ambientalisti ed ai cittadini che hanno condiviso la battaglia contro le antenne del Puntale dell’Acquaviva. Stiamo verificando tutte le carte e preparando un comunicato stampa dove faremo il punto della situazione». Un comunicato poi giunto, come si è visto in forma assai diplomatica, ma che non doveva essere il solo nella seconda concitata "giornata delle antenne": la dichiarazione del sindaco portoferraiese non era ancora uscita sui forum e sulle news on line, che arrivava il commento del Presidente del Circolo di Legambiente Arcipelago Toscano Gian Lorenzo Anselmi “Il comunicato del Sindaco Peria mi sembra tranquillizzante per il futuro, ma qualcosa non ha funzionato nell’immediato passato. – dice Gian Lorenzo Anselmi, presidente di Legambiente Arcipelago Toscano, che ha sollevato il caso -. Se è vero quanto leggiamo sui giornali di oggi, ci sembra strano che ad una conferenza dei servizi su un tema così delicato e così “politico” ci fosse solo un tecnico a rappresentare il Comune. Forse deriva da qui l’imbarazzo che trapela anche dalle parole di Peria, ma che sembra essere comune a tutta la sua Giunta. Certo, su una questione come le antenne del Puntale dell’Acquaviva, che ci ha visto fare una battaglia comune con le forze che oggi governano Portoferraio, ci saremmo aspettati più attenzione e coinvolgimento, non tanto di Legambiente, ma delle centinaia di cittadini che erano a protestare nelle strade di Portoferraio pochi anni fa. Lo ripetiamo: quei lavori di camuffamento e abbellimento della porcheria fatta al Puntale fanno pensare alla voglia di costituire una situazione definitiva, certamente non da parte del Comune, ma da parte delle compagnie telefoniche sì. Questa è la nostra principale preoccupazione. Prendiamo atto delle dichiarazioni del Sindaco e lo invitiamo a non rinnovare la concessione del Puntale per nessuna ragione alla scadenza del 2009”. Legambiente Arcipelago Toscano

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