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Controcopertina - 95 anni fa al Palazzo dei Merli, sulla Darsena Medicea

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 08 gennaio 2006

"Dimmelo Pietro Gori, dove sei ? Sono a Portoferraio a lavorare, Qui siamo nelle mani dei Giudei guadagno l'oro e me lo danno il rame" Aveva brindato all’anno 1911 ancora speranzoso: “e se non mi dai la salute che aspetto – anno nuovo tu sia maledetto!”, pochi giorni dopo, al mattino dell’8 Gennaio, moriva nella sua casa del Palazzo dei Merli, del Coppedé sulla darsena medicea portoferraiese. Le sue ultime parole, rivolte alla sorella, furono “Bice .. bice .. apri la finestra … fammi rivedere il sole”. Di lì a poco i funerali dell’anarchico “pericoloso e gentile” Pietro Gori si sarebbero trasformati in una fiumana di popolo, con le zattere piene di gente rimorchiate dai piroscafi per consentire a tutta l’Elba proletaria che voleva seguire il suo Messia. E poi la sosta a Piombino con l’orazione di Umberto Pasella: “Piombinesi ..scopriteli .. non passa un uomo, passa un anarchico!” E ancora via nel più lungo trasporto di salma a piedi, a spalla che la storia recente ricordi fino a Rosignano, con migliaia e migliaia che accorrevano “dai campi al mare .. dall’officina” per rendere omaggio all’eclettico pensatore, “al veggente poeta che muor” al raffinato intellettuale all’avvocato degli umili, al cavaliere errante dell’anarchia. Per chiunque guardi il mare dalle isole dell’arcipelago o dalla costa etrusca oggi cade il 95° anniversario della scomparsa del nostro più illustre concittadino, perché nessuno fu come lui compaesano dei minatori e contemporaneamente cittadino del mondo. Ed inizia per quanto ci riguarda anche un conto alla rovescia, questa terra., questo comprensorio, hanno solo cinque anni di tempo per preparare, come conviene, una celebrazione degna dello spessore del personaggio. Il nostro omaggio all’autore di Addio a Lugano (la canzone più cantata dalla sinistra italiana, secolo, ancora in testa alla secolare hit parade libertaria) è la pubblicazione di una sua bella e poco conosciuta immagine, che con altre goriane, trovate in giro per il mondo (Argentina, Canada, Usa) è stata raccolta e restaurata da Renzo Paoli, l’autore del ritrovamento del frammento della lapide goriana di Rio Elba distrutta “dall’iconoclasta mazzuolo fascista” poco tempo prima della liberazione. Ma i mazzuoli che spaccano il marmo non spaccano l’Idea.


Pietro Gori restaurata ridotta 200

Pietro Gori restaurata ridotta 200