In queste ultime settimane, fra il fine 2005 e l'inizio 2006, si parla sempre più spesso di Elbanità ed Elbani, soprattutto dopo le infelici parole del dottor Pennisi e le conseguenti reazioni all'isola d'Elba. Mi permetto di fare alcune osservazioni e riflessioni su questi due termini, in modo semplice e pacato. Ritengo che Elbanità sia un termine molto bello ma con sapore di ambiguità. Spesso è pronunciato in modo altisonante e talvolta detto o scritto in modo strumentale. Mi piace pensare all'Elbanità come alla nostra cultura elbana, che si è formata con valori che fanno riferimento all'Elba con l'apporto di tutti coloro che la amano e che la abitano o che l'hanno abitata. Perciò l'amore per l'isola è l'energia che crea l'Elbanità nel suo divenire, con l'apporto di altri valori che si vanno ad integrare nel tempo o che portano avanti un processo di completamento nella conservazione o nel rinnovamento, senza stravolgere taluni valori di base legati all'isola. Rivedendo la storia e riflettendo sui flussi migratori all'Elba si comprende come sull'isola si sono affermati valori specifici che oggi fanno parte di noi stessi e che sentiamo nei nostri cuori come pure viviamo nella nostra mente. Molte delle altre definizioni di Elbanità sfociano spesso nel localismo nazionalista per presentare talvolta forme di razzismo. Il termine Elbani è molto più semplice anche se talvolta viene presentato con troppa enfasi. Elbani sono tutti coloro che, amando l'Elba, vivono e lavorano sull'isola e partecipano alla vita civile. Soprattutto negli ultimi cinquanta anni l'isola ha saputo forgiare dei nuovi Elbani di provenienza diversa. Chi ha viaggiato per lavoro o vacanza negli Stati Uniti come pure in Brasile, Argentina ed in altri paesi del mondo ha potuto constatare come si sono formate le varie civiltà o culture e come vivono, prosperano e si difendono. Anche sulla nostra isola si possono incontrare Elbani di origine fiorentina, milanese, napoletana, siciliana, ponzese, ligure, pugliese, sarda ed di altre regioni come pure di altri paesi stranieri soprattutto tedeschi. E' possibile vedere e sentire elbani di dialetti o lingua, tradizioni, religioni e posizione politica differenti. Grande è stato ed è ancora il loro contributo all'Elba con idee, valori, progetti e sudore. Profondo è il loro amore per l'isola tanto da volerci vivere, crearci famiglia e crescervi i figli. Il loro apporto civile porta avanti, per il momento, i valori basilari della convivenza. Sicuramente, gli Elbani degli ultimi decenni, come già fecero chi li ha preceduti, prenderanno più profonda coscienza civile con una più consapevole partecipazione alla vita ed un maggiore impegno teso a un miglioramento della società.
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