Di fronte alle bugie dette dal Sindaco di Portoferraio in una intervista rilasciata ad “Elbareport” il 05/01/2006 non possiamo che manifestare sconcerto e rabbia! Il Sindaco Peria, noto per il suo totale immobilismo amministrativo, in ogni momento cerca di giustificare il “dolce far niente” della sua Giunta criticando l’opposizione consiliare pronunciando abili menzogne denigranti del nostro operato. Nell’intervista Peria dichiara che lo scorso anno, durante la discussione su un ordine del giorno presentato dall’allora Assessore (poi dimesso) Truglio sui beni confiscati alla mafia “…la destra si schierò in difesa dell’operato del Governo…”. È doveroso premettere che non risulta che il Governo Berlusconi abbia mai voluto “addolcire” la Legge sulla confisca dei beni ai mafiosi, ma ancora più doverosa è la precisazione che l’opposizione consiliare approvò - senza richiederne modifiche - l’ordine del giorno presentato dalla maggioranza (anche se Peria dice il contrario nella sua intervista), sarebbe bastato che il Sindaco fosse andato a rileggersi la delibera di C.C. n. 85 del 22/11/2004 per vedere che i Consiglieri Comunali di opposizione presenti alla seduta (Meloni, Giardini, Fratti e Chiari) hanno condiviso pienamente l’ordine del giorno (anche se in realtà c’era solo il “sospetto” che il Governo volesse cambiare la Legge). Le uniche critiche che furono mosse durante lo svolgimento del Consiglio vennero dall’Assessore Palmieri che attaccò - con i suoi soliti modi - i Consiglieri usciti momentaneamente dall’aula stanchi dopo ore di animate discussioni, dagli atti risulta che il Consigliere Scelza, sentitosi chiamato in causa, discusse animatamente con il suo collega di maggioranza Palmieri; pertanto quanto dichiarato dal Sindaco al giornale on-line è assolutamente falso. Sarebbe opportuno che il Sindaco Peria presentasse ufficialmente le sue scuse all’opposizione consiliare ed è auspicabile che, chi con il voto dei cittadini è chiamato ad amministrare una città, lo facesse con serietà e rispetto degli elementari principi democratici. Vorremmo inoltre ricordare al Sindaco ed a tutta l’Amministrazione comunale che la legalità di cui spesso parlano rispetto al precedente Regolamento Urbanistico è data esclusivamente da giudizi di parte. Annullando e rifacendo gli strumenti di programmazione è stata rimossa la possibilità alla prima casa per i giovani ed è stata frenata la ripresa economica della città, queste sono le responsabilità di questa Amministrazione, sarebbe il caso che la smettessero di fare la caccia alle streghe offendendo e denigrando il centro-destra e cominciassero a dare risposte concrete a Portoferraio. Su quanto è stato dichiarato ripetiamo che l’opposizione consiliare portoferraiese condivide i principi espressi nell’ordine del giorno del 22/11/2004 (Delibera C.C. n. 85) e li condivide nei fatti e non solo nelle parole come troppo spesso fa l’Amministrazione Comunale Portoferraiese. Simone MELONI, Marcello GIARDINI, Novaro CHIARI, Alberto FRATTI Consiglieri Comunali Portoferraio. In merito a questa vicenda risponderà, se lo riterrà opportuno il medesimo Sindaco citato in causa, ma ci corre l'obbligo di ricordare che la dichiarazione ci è stata rilasciata telefonicamente e necessariamente sintetizzata, puo esserci stato quindi un fraintendimento da parte nostra, e comunque certamente il Sindaco si riferiva alla discussione e non all'approvazione dell'ODG (che non è neppure citata). Quello che ci pare francamente inaccettabile è quanto viene affermato successivamente: "Vorremmo inoltre ricordare al Sindaco ed a tutta l’Amministrazione comunale che la legalità di cui spesso parlano rispetto al precedente Regolamento Urbanistico è data esclusivamente da giudizi di parte...." e il successivo ragionamento con l'accusa di aver rimosso con il "loro" regolamento urbanistico la possibilità alla prima casa per i giovani e di aver così frenato la ripresa economica". Da questo giornale che non ha mai fatto mancare critiche alla Giunta Peria (che pure è stata elettoralmente supportata da chi lo dirige) ci sentiamo di definire avventate ed inopportune quella affermazioni che, e nel caso di un consigliere che deve risolvere le sue pendenze giudiziarie in ordine a casi ben collegati a quella sciagurata serie di strumenti urbanistici, appaiono anche prive di senso del ridicolo e del pudore. In un paese normale gli eletti (piccoli e grandi) dal popolo rinviati a giudizio con ipotesi di gravi reati contro l'amministrazione NON SONO COLPEVOLI e non lo sono neppure se condannati in primo grado (senza che la sentenza passi in giudicato) per reati infamanti come l'essere mafiosi o di aver corrotto giudici. In paese normale e delle persone serie, costoro però usualmente SI DIMETTONO in attesa di chiarire la loro posizione. Purtroppo noi viviamo nel paese dei Fratti, dei Dell'Utri, dei Previti etc. E ci fa specie che tali demagogiche argomentazioni come la difesa di strumenti di programmazione crollati sotto il peso delle inchieste giudiziarie (che avendo superato la fase istruttoria non possono essere definite "di parte" neppure tecnicamente), siano agitate non già solamente da antichi lanzichenecchi buoni per tutte le stagioni politiche, ma anche da da un giovane come Meloni che era estraneo alla avventura di amministratori falliti, e dal quale era magari più logico attendersi quancosa di diverso dalla difesa di un indifendibile passato. Se il "ricompattamento a destra" (teoricamente salutare, la democrazia ha bisogno di maggioranze ma anche di minoranze coese) si basa sulla beatificazione degli inquisiti e magari sulla riproposizione di un blocco-sociale di affari e politica che ha devastato le finanze comunali e l'immagine stessa di Portoferraio e dell'Isola, se per concretezza ciò si intende, si va poco lontano. Con il loro voto i cittadini di Portoferraio una cosa certamente l'hanno chiesta: cambiare pagina, cambiare l'approccio stesso alla politica ed alla amministrazione, governare Portoferraio come espressione sociale complessiva, non come rappresentanti di questa o quella corporazione, non come fiduciari di diversificati poteri. E non lo hanno chiesto solo votando la sinistra, lo hanno chiesto pure non votando la destra, premiando anche con una rappresentanza (che non era scontata) chi, nella destra non si era fatto fino in fondo coinvolgere nella generale rovina (Fuochi nella cui lista Meloni è stato eletto). Non crediamo che la sinistra abbia risposto ad oggi in modo soddisfacente a questa richiesta concreta di cambiamento (il perchè merita una discussione a parte), la destra in luogo di proporre alternative di governo, idee, coltiva la politica della buca e del lampione e fa queste demagogiche sparate, quando se avesse vinto le elezioni sarebbe stata costretta a compiere gli stessi annullamenti. Sì, hanno ragione Cacciari e Totaro: è la preoccupante scarsità di politici pensanti e coerenti con le proprie ispirazioni il vero male amministrativo di cui soffriamo, la vera emergenza.
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