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Il Sindaco di Portoferraio: d'accordo sull'uso sociale dei beni confiscati ai malavitosi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 05 gennaio 2006

"Sono d'accordo sulla vostra proposta che i beni confiscati ai malavitosi sulla nostra isola trovino subito un uso sociale (e di alto valore simbolico-educativo), non mi pare che gli enti pubblici possano concorrere alla loro gestione, e forse non sarebbe neppure opportuno, ma possono essere facilitatori per la costituzione di nuovi soggetti (cooperative, associazioni) che possano rilevarli, o di realtà sociali già operanti sul territorio che possano procedere ad un loro uso, secondo i dettami e nello spirito della Legge. Roberto Peria ha scelto di rispondere direttamente, per telefono ed in maniera non formale alle critiche, formulate a lui ed agli altri amministratori, di scarsa presenza sul fronte di una emergenza legalità che a giudizio di sempre più cittadini si sta delineando. Tra l'altro - riprende - voglio ricordare che lo scorso anno, quando si profilava una volontà del Governo di addolcire le norme sulla confisca dei beni alla criminalità organizzata, proponemmo la discussione in Consiglio Comunale, con la destra ovviamente schierata in difesa dell'operato governativo Sull'altro fronte e nel caso di specie dell'ultimo episodio criminoso consumato alle Foci, in linea con gli inquirenti anche Peria non pensa che la mano incendiaria sia correlabile alla criminalità organizzata: Ma è tuttavia un episodio di una estrema gravità, tanto più odioso perchè ha colpito gente veramente onesta e laboriosa, preoccupante per la modalità, così come è preoccupante che ci siano stati altri roghi di veicoli all'Isola ed a Portoferraio negli ultimi mesi, il ricorso ad un tipo di violenza che non si trovava prima nelle nostre cronache. Ma il Sindaco non sottovaluta i rischi di inquinamento da denaro sporco che corre la comunità insulare: "L'Elba è una torta economicamente molto appetitosa è quasi fisiologico che ci sia nei confronti dell'Elba un interesse da parte di chi ha capitali (indipendentemente dal loro grado di pulizia) da investire, è accaduto in Versilia è accaduto in altre realtà della nostra regione ... non ci si può nascondere dietro un dito, in questo senso è una realtà da affrontare, partendo però dal fatto che il tessuto sociale elbano è ancora moralmente sano, sono soprattutto alcuni "elementi" di recente importazione che hanno strumentalizzato isolani, basta rileggere le cronache degli ultimi anni e ci si rende conto di quanto minoritaria, nei fenomeni di maggiore gravità, sia la componente locale. Chiediamo allora, se il problema della legalità esiste, cosa si pensa di fare nel maggiore dei comuni elbani per affrontarlo: Governando seriamente con trasparenza e con rigore - risponde Peria - partendo dalla legalità dell'agire quotidiano. E' un obbligo per noi marcare la differenza con altre esperienze, fin nell'approccio con i cittadini, dobbiamo far capire ad esempio a tutti che è perfettamente inutile chiedere "favori" ad un Comune che tiene conto solo delle necessità e dei diritti dei sui amministrati. Ma credo che sotto questo profilo si registri una crescita di consapevolezza da parte dei Portoferraiesi La posizione espressa dal Sindaco è condivisibile ma un po' generica, gli chiediamo quindi se, nello specifico, l'Amministrazione pensa di darsi una strategia per contrastare la crescita di "anomalie economiche" dietro le quali spesso si celano interessi illegali. "Credo che la chiave della legalità (e del suo opposto) stia nella corretta stesura e gestione degli strumenti di programmazione, quegli strumenti (si veda la vicenda del Regolamento Urbanistico) che siamo stati costretti a rifare. Ora stiamo lavorando proprio alla ridefinizione del futuro commerciale di questa città, e sappiamo quanto delicato sia il problema. Bene, anche in questa fase vedremo come piantare dei bei paletti di legalità".


peria attento piccola

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