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La punta dell’ iceberg

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 05 gennaio 2006

Le case elbane confiscate ad un pregiudicato e l’incendio di stampo mafioso ai danni di una ditta segnano all' Elba un preoccupante inizio d’anno: sono o non sono questi fatti la punta di un iceberg che ci deve preoccupare? Se si ha a cuore la pacifica convivenza civile, noi crediamo occorra comportarsi come se quanto è avvenuto in poche ore sia davvero la punta emergente di qualcosa di più massiccio e presente. Anche a costo di esagerare. Quando a singoli episodi avvenuti negli ultimi anni si aggiungono nuovi fatti, quando si registra un clima nel quale la parola usura si sussurra sottovoce, quando è provato che un’ espansione urbanistica che superi le necessità abitative può esser volano di illegalità, allora si comincia a delineare la trama di un mosaico: a quel punto la sottovalutazione diventa grave mancanza, soprattutto se riguarda le Istituzioni. Nonostante le dichiarazione preoccupate di due anni fa di Pierluigi Vigna, (allora Procuratore Antimafia) sui pericoli di infiltrazione all’ Elba della criminalità organizzata e gli allarmi lanciati dalla Fondazione Caponnetto, non vi è stata, fino ad ora, la consapevolezza che occorra fare qualcosa di più di quanto fatto sporadicamente in alcune scuole sull’ educazione alla legalità. Siamo convinti che l’ attenzione delle Forze dell’ Ordine sia vigile e attenta e non da ieri, ma ad un salto di qualità criminale serve contrapporre adeguati livelli di contrasto, culturali, economici, istituzionali oltre a quelli indispensabili di indagine e repressivi, occorre fare rete tra le Istituzioni e tra esse i cittadini. Occorre certamente , come è stato detto, dare il buon esempio a cominciare dal governo locale della cosa pubblica, ma non basta: in un’ economia nonostante tutto ricca quanto disordinata, con movimenti finanziari di compravendite consistenti, le istituzioni locali devono, per quanto di loro competenza, partecipare ad lavoro di controllo e monitoraggio che non può essere delegato solo alle Forze dell’ Ordine. Questa attenzione coordinata deve essere costante, in grado di percepire in tempo reale i movimenti di un potenziale potere finanziario illegale. E’ il momento, ora, di attrezzarsi a ciò con strumenti adeguati, anzi di utilizzare quelli che già ci sono, quali ad esempio l’ Osservatorio regionale sulle politiche integrate per la sicurezza previsto dalla legge regionale 30/01: facciamolo.


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