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Incendio Stee: dietro non c'è la malavita organizzata

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 05 gennaio 2006

Una ditta sana ed economicamente solida, 7 soci-lavoratori che hanno costruito poco alla volta la loro attività, senza avventurarsi in investimenti spregiudicati. Mai una minaccia, o un atto intimidatorio, nessuno screzio con le ditte concorrenti, anzi. Piena collaborazione, ed in caso di lavori urgenti anche lo scambio di automezzi. Il lavoro c’è per tutti, difficile pensare ad una vendetta tra rivali in affari. Mai una richiesta di pizzo da aguzzini vari. Gli inquirenti escludono che dietro il rogo che ha dimezzato il parco automezzi della Stee lunedì notte ci sia l’ombra nera della malavita organizzata. I carabinieri hanno continuato ad ascoltare altre persone, perlopiù lavoratori della ditta, nei quali hanno trovato piena collaborazione. Ne emerge un quadro di assoluta trasparenza, una società che opera da più di vent’anni sul mercato elbano, facendosi apprezzare per il proprio lavoro. Le indagini stanno perciò dirigendosi su altri fronti. Forse le cause che hanno scatenato il rogo doloso sono le più banali, ma l’atto resta quello che è: una insostenibile azione criminale nei confronti di lavoratori. Gli inquirenti pensano si tratti di un gesto isolato, commesso da qualche scriteriato o da qualcuno che ha agito impulsivamente, ma con premeditazione, in seguito magari ad una parola di troppo, o mosso da rancori personali. Ma non è detto che le indagini possano riservare sorprese nelle prossime ore. Anche mercoledì è continuato il viavai di amici e conoscenti. “Sono venuti a trovarci anche i concorrenti - racconta un socio – ed anche l’assessore Marotti. Tutto questo ci è di conforto.”


incendio stee 1

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