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Franco Franchini: Non ho minimizzato

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 05 gennaio 2006

Caro Sergio, In merito all’articolo apparso sul tirreno il due gennaio u.s. tengo a precisare che non ho assolutamente detto che va tutto bene anzi ho detto che c’è da essere molto preoccupati ed i fatti successi dopo, lo dimostrano se ancora ce ne fosse bisogno. Penso per essere più esplicito che questo sia il problema dei problemi e sono convinto che non può essere rinviato oltre. Nel condividere che c’è bisogno di un intervento pubblico, aggiungo urgente, per andare oltre la rituale condanna e la rituale solidarietà che sia di sprone e appoggio alle forze dell’ordine perché esse abbiano dalla gente la collaborazione necessaria a giungere a soluzione dei casi e scovino i responsabili. Purtroppo devo constatare (lo fai anche tu) che questo è il quarto incendio doloso di mezzi che rimane impunito in due anni, che molte delle inchieste attendono ancora una risposta, che poco e nulla si sa del riciclaggio di denaro sporco, ed ancor meno si sa di eventuali atteggiamenti mafiosi che si manifestano ormai frequentemente. Sappiamo che la lentezza della giustizia è un problema nazionale non risolto. Le priorità in questo delicato settore, del Governo e della sua maggioranza sono state altre e non ci hanno aiutato. Condivido l’appello ai cittadini ed agli imprenditori perché isolino moralmente e praticamente, nel loro agire quotidiano, chi non ha carte più che verificabili di legalità. Mi permetto di sottolineare carte più che verificabili di legalità. Poiché in assenza di queste, la cultura del sospetto, la pratica della calunnia, la semina del dubbio, è, a mio avviso, il terreno più fertile per far attecchire e progredire la mala pianta, della corruzione, della mafia e della criminalità organizzata e non. Il sentito dire o le sensazioni, se non opportunamente e rigorosamente verificate possono essere devastanti, per le persone, per la comunità, per la stessa giustizia. Sono convinto, senza togliere nulla al valore dell’informazione, che giustizia non si fa ne con i giornali né nei salotti buoni della televisione. Per questo è necessario un grande senso di responsabilità, una grande mobilitazione e un grande impegno dell’intera società elbana. Un impegno che alcune forze politiche hanno già posto nelle priorità della loro agenda cosi come alcune istituzioni, che proprio a partire da questo ultimo criminale episodio devono trarre la convinzione che questo è un problema enorme che richiede risposte urgenti e rigorose. Altro che va tutto benissimo madama la marchesa! Un cordiale saluto,


franco franchini

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