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Nel ventre della terra.

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 04 gennaio 2006

Sono le 10 di venerdi 30 dicembre quando ci ritroviamo davanti al Municipio di Capoliveri in programma una visita guidata alla miniera del Ginepro. Siamo una cinquantina e saliamo su due pullmini della cooperativa Caput Liberum. Dopo una mezz'ora arriviamo sul posto, breve briefing ed entriamo. Un vecchio minatore, venuto con noi per riassaporare quell'aria, mi ricorda quando nel novembre del 1966, l' anno dell' alluvione di Firenze, il mare arrivò a lambire il cancello d'ingresso e gli operai uscirono tutti fuori terrorizzati. Appena dentro vengo avvolto da uno strano tepore, la nostra guida mi dice che è normale, la temperatura del tunnel è più calda d'inverno e più fredda d'estate rispetto a quella esterna. L'aria è molto pesante. La galleria è più piccola di come me l'ero immaginata. La struttura si sorregge da sola a differenza di quei tunnel visti in certi films pieni di paletti e travi. Mi sento soffocare ma continuo ad andare avanti, è troppo bello. Si arriva alla "sala mensa" da notare l'arredamento sobrio e minimalista. Proseguiamo e sul nostro cammino vediamo attrezzature per lo scavo, carrelli e un vecchio telefono. I ragazzi della Caput Liberum ci sono vicini e ci descrivono in maniera esaustiva tutto ciò che vediamo. La storia delle miniere è anche costellata di incidenti: un minatore fece brillare per errore una mina ferendosi a morte, il compagno se lo prese sulla spalla, con una mano teneva l'uomo e con l'altra, visto che erano al buio, tastava il tubo dell'aria che correva sul soffitto fino a raggiungere l'uscita. Ad un certo punto rimango senza fiato quando vedo due enormi cavità: una illuminata da una luce giallognola e flebile, l'altra enorme e con la volta crollata da dove entra la luce del sole. Mi dicono che al suo interno potrebbe contenere il duomo di Milano. L'avevo già vista sulla tv locale ma dal vivo è tutta un'altra cosa, rimango senza fiato. Siamo al primo livello a -6 metri e ci avviciniamo ad una grata di protezione, da qui scattiamo una immagine che purtroppo non rende ciò che vedono i nostri occhi: un lungo tunnel che sprofonda a -54 metri sotto il livello del mare. Dopo una oretta raggiungiamo l'uscita e, a differenza di chi in questi posti ha dato il sangue, siamo riposati e puliti. Non abbiamo bisogno neanche di bere un po' d'acqua da un vecchio contenitore alla nostra sinistra. All' esterno l'enorme silos che raccoglieva il minerale scavato e lo depositava su un nastro trasportatore che lo portava in altri depositi dove veniva lavato e caricato sulle navi per raggiungere gli altoforni del continente. Dagli anni settanta questa miniera è chiusa, ricordo le lotte dei lavoratori, le manifestazioni, il blocco dei traghetti. Adesso il minerale si preferisce acquistarlo da altre parti dove è più conveniente anche se di qualità peggiore. La miniera del Ginepro, ma anche altre all'Elba, è in stand by. "Il futuro è un' ipotesi" cantava Ruggeri. Chissà. Le visite guidate alle miniere di Capoliveri riprenderanno nella prossima primavera.


ginevro miniera 1

ginevro miniera 1

ginepro b

ginepro b

ginepro c

ginepro c

Ginevro Miniera A

Ginevro Miniera A

ginepro g

ginepro g

ginepro h

ginepro h

ginepro i

ginepro i

ginepro l

ginepro l

ginepro m

ginepro m

ginepro d

ginepro d