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Altra "tranche" di buone parole (incassiamo)

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 04 gennaio 2006

Giuseppe Coluccia Ex-Sindaco di Rio Elba 1000 NUMERI E NON SOLO - 1000 numeri di Elbareport sono senz’altro un ottimo segno di longevità, tanto più se animata ed ispirata da uno, il direttore, che, al talento giornalistico affianca o ha affiancato spesso la fama di “quello lì, dura poco”. Invece l’impresa è ben riuscita e dobbiamo compiacersene con l’autore/attore. Bravo Sergio e continua così. Vorrei però richiamare, all’attenzione dei lettori di Elbareport, un punto che considero come l’evento più straordinario. In questi anni Elbareport ha creato intorno a se, una vera e propria “comunità di persone”, inverando quella funzione tipica della buona comunicazione, cioè far partecipare, mettere in comune, insieme, attraverso le idee, opinioni, passioni, pensieri, pur diversi per contenuti e punti di vista, un bel numero di persone, aver suscitato in esse un costante senso di partecipazione e appartenenza. Persone che in qualche misura sentono ormai di fare parte di questa comunità mediatica, fino al punto di viverne, quotidianamente, le vicende collettive e personali, i fatti, le notizie, i giudizi, i pettegolezzi, le emozioni che tramite il giornale conoscono e di sentirsene coinvolte. Non credo sia solo l’effetto mediatico di una tecnologia invasiva e diffusiva come è internet o dell’analogo successo che anche altri giornali on-line hanno dimostrato di raggiungere. Una comunità, quando si costituisce, anche se spontaneamente e pur raggiungendo una sua articolazione vitale, una sua gerarchia funzionale, lo fa sempre sulla base di un riconoscimento comune di valori, di un comune bisogno di ritrovarsi e di riconoscersi in un contesto culturale ed etico condiviso, un bisogno di rapporti e relazioni veri e liberi. Elbareport, in questi anni, ha dato proprio questo ed è diventato per ciò una comunità, essendone il collante ed il veicolante. Non voglio assolutamente dare altre responsabilità, né alla redazione, né al direttore rispetto a questa comunità; già è molto quello che fanno. A loro chiediamo di fare ciò che hanno fatto benissimo finora. Altre cose le diciamo alla comunità, pur sapendo che ha una sua interna complessità ed eterogeneità. In essa ci sono vari tipi umani, dai lettori agli autori, dagli impegnati ai disimpegnati, dai narcisi ai solitari, dai fini intellettuali agli uomini qualunque, dai destri ai sinistri, dai veri ai finti, dai palesi agli occulti, dai riformisti agli antagonisti, dagli attuali agli inattuali, dai moderati agli estremi, dai dotti agl’ignoranti, dagli sfiduciati ai gasati, dagli inclusi agli esclusi, ecc.. Questa varietà è la ricchezza e la forza di questa comunità. Elbareport ha accumulato un enorme patrimonio umano e di valori e quindi il bilancio è positivo. Saluti e auguri per il futuro. Nino Martino già Direttore del PNAT Cari amici di Elbareport Vi auguro uno splendido 2006,pieno di grandi novità. A me che l'Elba è restata nel profondo del cuore, fate tanta compagnia, oltre che darmi le notizie sullo "scoglio" e la sua gente. Ogni mattina, in mezzo alla neve e al ghiaccio del parco delle Dolomiti, accendo il mio mac con Elbareport, come credo moltissimi amici dell'Elba in giro per il mondo. Grazie di cuore, per l'onestà professionale e la passione che ci mettete. Buon vento! Angelo Drusiani Giornalista del Sole24ore Anno nuovo, successi nuovi! In bocca al lupo, a te, Sergio, ed ai tuoi collaboratori. Bruno "Wally" Paternò" Ebbene sì, dopo i primi 1.000 numeri Ti trovo più fresco ed in forma di quando hai iniziato, ed assieme a te, logicamente, la tua redazione. Altre migliaia di migliaia di numeri quindi e la mia sincera stima, oltre al godimento che mi dai con i tuoi Fortebracceschi Asciambere. bruno paternò, oggi da Tel Aviv Gisella Catuogno e Renzo Paoli Cara Elbareport, sei uscita mille volte ma non li dimostri. Mille e mille e mille ....e ancora mille numeri di libertà. L'unica maniera che abbiamo per ringraziarvi tutti è continuare, anche se qualche volta è realmente pesante, anche se non sempre ci è riconosciuto il servizio che prestiamo a questa comunità senza altra soddisfazione che quella morale. In altra occasione abbiamo già scritto che c'è una canzone di Pierangelo Bertoli che contiene alcuni versi che consideriamo il nostro manifesto: "Canterò le mie canzoni per la strada - ed affronterò la vita a muso duro - un guerriero senza lancia e senza spada - con un piede nel passato - e lo sguardo dritto e aperto sul futuro"


Daniela Laudano

Daniela Laudano