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Un albero della Pace al molo Elba

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 29 marzo 2003

Ancora una volta il molo Elba a Portoferraio, soprannominato ormai “molo della democrazia” si è fatto teatro di una manifestazione della volontà di pace. Ogni volta un’idea diversa viene sfornata dagli instancabili pacifisti elbani, riuniti sotto la sigla “donne e uomini per la pace” che non si scoraggiano di fronte alla risposta non sempre oceanica dei comuni cittadini. E nella giornata di Sabato 29 Marzo al centro della manifestazione era un albero della pace, un ulivo a cui venivano attaccati foglietti con frasi disegni e poesie. Un foglietto riportava con una scrittura infantile una semplice frase, non crediamo frutto di strumentalizzazione: “Saddam è come Bush. Abbasso la guerra”. Altri testi parlavano dell’assurdità della guerra: “La prima vittima della guerra è la verità. Dalla n° 2 alla n 500.000 saranno iraqeni con qualche intermezzo americano” “Come è possibile che l’uomo civilizzato, che si affretta a portare aiuti ai suoi simili colpiti dalle catastrofi naturali, porti ai suoi simili una catastrofe con la guerra?”. A fianco dell’albero era steso un ampio lenzuolo bianco che i visitatori, grandi e piccini, riempivano disegnando la forma della propria mano all’interno della quale scrivevano il loro nome, dalla manina infantile di Matteo a quella grande di Gianfranco e al centro campeggiava la scritta: “uniti contro la guerra”. Sul molo venivano gonfiati grappoli di palloncini colorati che strappavano un sorriso ai bambini che si avvicinavano e dall’altra parte era presente un banchetto con le merci del commercio equo e solidale. Il clima però non era quello gioioso delle manifestazioni che hanno preceduto l’attacco americano all’Iraq. Sembrava si fosse sbarcati direttamente, traumaticamente in un’altra era: quella della guerra più assurda e peggio motivata, quella della morte, della sofferenza, della distruzione viste in diretta, volute dai pochi che la volontà dei popoli non è riuscita a fermare. Ma neanche la guerra è riuscita a fermare la volontà di pace dei popoli, anche dei minuscoli popoli insulari come quelli elbani, che perseverano e fanno crescere un albero di pace, che creano una cortina morale che isola sempre più i signori della guerra e coloro che gli tengono bordone. Fino a domani, anche nella notte, il molo della pace e della democrazia resterà presidiato, a momenti in tanti a momenti in pochi comunque i portatori dei valori della pace veglieranno su questo albero.


albero di pace 2 29 marzo

albero di pace 2 29 marzo