C'è poco di nuovo sul fronte delle indagini per la individuazione dei possibili complici e/o mandanti di Davide Rosi, l'incendiaro arrestato il 13 agosto in flagranza di reato. In sostanza si è solo avuta una conferma sull'ipotesi di reato contenuta nei tre avvisi di garanzia che sono stati recapitati a tre cittadini residenti nel Comune di Campo nell'Elba: "Incendio Doloso" una imputazione molto pesante (visto il recente inasprimento delle pene). Giustificato quindi lo stretto riserbo fino ad ora mantenuto sui nomi degli avvisati. E' delineato invece l'ambiente verso cui hanno puntato gli inquirenti, partendo dalla natura stessa delle aree più frequentemente percorse dalle fiamme, di nessun possibile interesse per un loro utilizzo agro-pastorale ed ugualmente poco appetibili dalla speculazione edilizia che in altre direzioni si volge. Scartata la fantasiosa (ed infamante) ipotesi della smania di protagonismo di qualche singolo "controllore" del fuoco, fatta circolare ad arte ed a lungo, non restava che indirizzarsi logicamente verso qualche scheggia impazzita dell'ormai fortunatamente quasi defunto movimento antiparco. In quella direzione i Forestali e Pennisi hanno pestato duro ed ora stanno raccogliendo i frutti. Ma siamo forse sono in una prima fase, la tensione che è palpabile nel campese potrebbe preludere ad altri clamorosi sviluppi.
campo panorama dall'alto