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IL POLITICO DELL'ANNO - Maria Grazia Mazzei

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 30 dicembre 2005

Quando entrò in Comunità Montana la chiamavano “Terminator”. In effetti dove passava lei si spargeva il sale. Lei ha inaugurato la stagione degli tsunami giudiziari elbani. Prima arrivava Maria Grazia, poi il pm Pennisi. Marinese, 51 anni, chioma rossa, due figli, Alessio di 29 anni e Paola di 23. Ha tenacia ed ironia da vendere. Dopo un anno in Comunità Montana anche i suoi avversari le hanno riconosciuto di non saper soltanto distruggere, ma anche ricostruire. D’altronde Maria Grazia Mazzei se non ci fosse stato di mezzo il mare invece del liceo classico avrebbe frequentato il liceo artistico. E l’arte è l’arte di ricostruire da capo il mondo. Se avesse tempo continuerebbe a dipingere. Volti di donna, gessi bagnati, figure enigmatiche. “Ho un quadro nel mio ufficio, in molti mi dicono toglilo è inquietante.” Ma la “Tropporossamazzei” nei momenti in cui non litiga con Bosi fa anche l’uncinetto, la maglia, il patchwork. Sospira: “ho veramente troppo poco tempo.” Non rinuncia però alla lettura. E non si smentisce. “Sto leggendo “Inciucio. Come la sinistra ha salvato Berlusconi” di Marco Travaglio e Pietro Gomez. Ma leggo di tutto. Contemporaneamente leggo anche “Riti di morte” di Alicia Gimenez Bartett. Ma il mio genere preferito rimane il realismo magico di Marquez. “Cent’anni di solitudine” l’ho letto 5 o 6 volte.. Il 2005 è stato un anno di fuoco per lei. Entrata in Comunità Montana come assessore al bilancio dopo la stagione di Febbo & C. ha avuto diversi momenti di sconforto. “I primi mesi sono stati terribili. La CM era un ente al collasso economico. Ogni giorno spuntavano debiti fuori bilancio dai cassetti. Ero assediata dai creditori. Adesso non siamo ancora completamente usciti dal tunnel, ma almeno si intravede una lucina. D’altronde era impensabile uscire dalla catastrofe in un solo anno. Perlomeno abbiamo dato una sistemata di base, radicale. Questo anche grazie ai miei collaboratori, da sola non ci sarei riuscita.” Maria Grazia prese la tessera del Partito Comunista a 22 anni, ma era già attiva in politica dall’età di 17 anni. “All’inizio, come donna che si dedicava alla politica, mi sentivo completamente sola. Ma anche adesso le cose non sono cambiate moltissimo. Donne nei partiti ce ne sono, ma nei posti che contano trovo solo uomini. Di solito ci faccio caso, nelle diverse riunioni mi capita di guadarmi intorno. Spesso sono da sola. E quando ti trovi in luoghi prettamente maschili ti devi adeguare. Credo che in 30 anni di politica io abbia preso una forma mentale maschile. Non solo, per farti apprezzare devi dimostrare di valere più degli uomini. Ma ci sono anche dei vantaggi. La nostra diversa sensibilità ci aiuta a capire meglio e prima degli uomini le persone che hai davanti. E poi - sorride - tutto sommato, i miei colleghi uomini riescono anche a sopportarmi con tutte le mie mattane.” Mattane probabilmente giustificate dalla tensione di affrontare passaggi delicati: “Ho dovuto gestire il passaggio del servizio idrico ad ASA. Nonostante tutti i miei dubbi sulla privatizzazione delle acque, quella era l’unica cosa da fare. La Cm non avrebbe potuto assicurare neppure l’acqua dai rubinetti. C’erano 41 lavoratori molto preoccupati. Ma abbiamo trovato una soluzione per tutti.” E come è stato lavorare per un anno a fianco di Danilo Alessi? Maria Grazia sospira e ride: “io lo chiamo “acruci”, significa croce in siciliano, e lui si arrabbia moltissimo. Spesso ho pensato di seguire il consiglio di Sergio Rossi: “Se ti trovi su una zattera con Danilo Alessi fai molta attenzione. Perché prima o poi, vista la carenza di cibo, lui riuscirà a convincerti che ti deve mangiare. E tu ti farai mangiare soddisfatto. Allora la morale è: se ti trovi su una zattera con Danilo Alessi dagli subito una remata sulla testa.” Spesso gli ho detto: bada Danilo la remata è vicina. Ma al di là degli scherzi Danilo è quello che lavora più di tutti, ha riportato in una dimensione di rispetto la CM. E’ un ottimo direttore d’orchestra. Solo che…a volte vorrebbe che suonassi 4 strumenti insieme, e io non ce la faccio.” Quali sono i propositi per il 2006? “Ah si, mi sono fatta una lista. Prima di tutto voglio trovare un po’ di spazio per me. Poi voglio fare un viaggio a Parigi. Non ci sono mai stata, volevo partire per le feste ma….” E allora in mancanza di Parigi dove lo passerai il 31? “Ci vediamo in piazza a Portoferraio, saremo davvero in tanti.”


Mazzei Alessi Schezzini

Mazzei Alessi Schezzini