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Alessi: Legalità, né generalizzazioni né sottovalutazioni

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 28 dicembre 2005

Le dichiarazioni del sostituto procuratore di Livorno, Dr Roberto Pennisi, sull’ l'isola d'Elba come “un posto dove vi è scarsa simpatia per la legalità“ e le successive repliche hanno aperto un dibattito che può offrire interessanti spunti di riflessione e che in definitiva può essere utile per chi intende sviluppare, senza alcuna intenzione speculativa, un confronto civile e ragionato su ciò che è accaduto in quest’isola negli ultimi anni. Detto questo, però, pur rispettando la legittimità delle convinzioni di un magistrato che difende il proprio lavoro e la propria coscienza e che ritiene di esprimere la volontà dell’intera Procura da cui lascia l’incarico, appare per lo meno eccessiva e fuorviante quella generalizzazione del giudizio che fa dell’illegalità riscontrata in diversi casi, quasi un elemento distintivo genetico di chi vive e abita in quest’isola.. La società elbana per fortuna non è indistinta, e se è vero, come si legge nel preoccupato rapporto annuale della Fondazione Caponnetto, che è soggetta “ad elevato rischio di illegalità”, è anche vero che è fatta di migliaia di persone, indigene e immigrate, che campano onestamente del loro lavoro, di amministratori che fanno il loro dovere, di associazioni che aggregano e fanno rete, di gente che è ancora capace di indignarsi e di battersi per difendere il nome e i diritti di questo territorio.. Spetta soprattutto a noi che abbiamo responsabilità di governo, con la nostra azione quotidiana, corretta e trasparente, compiere ogni sforzo per garantire un sistema di regole e di legalità diffuse e percepite da tutti i cittadini. Gli appelli alla “dignità offesa”, che rischiano di apparire come una preventiva assoluzione di tutto e di tutti e che quindi contrappongono una generalizzazione di giudizio all’altra, non servono a far chiarezza, né a dare le risposte giuste e più efficaci per una sana gestione della cosa pubblica e per il rispetto rigoroso della legge. Semmai alimentano ingiustificati rancori e creano un’immagine di vittimismo che non ci fa onore. E’ di altro che abbiamo bisogno, e su questo io credo occorre confrontarci e discutere.


Alessi al lavoro

Alessi al lavoro