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A Sciambere del ferro e degli ottoni

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 25 dicembre 2005

Un vecchio film dal titolo chilometrico, ci pare fosse: "Riusciranno i nostri eroi a ritrovare il loro amico misteriosamente scomparso in Africa?", aveva per struggente scena finale, l'allontanarsi in battello dalla tribù dove è rimasto a dispensare la sua saggezza per anni, di Titino l'amico infine ritrovato e ricondotto a casa. Lungo le sponde del fiume una moltitudine di nativi africani saluta con un coro ritmico nel quale gli europei credono di sentire scandire: "Titì-nuncé-lassà". La scena ci è tornata alla mente quando abbiamo letto dei si dice cinquecentocinquanta riesi che avrebbero firmato addirittura una "petizione£ al Senatore invitandolo a ricandidarsi. Ci siamo figurati quella moltitudine di piaggesi affollare gli Spiazzi e il molo di Rio Marina accompagnare il disormeggio ed il lento partire del traghetto col senatore pistoriese a bordo col coro: "Francé-nuncé-lassà" ripetuto dai postulanti fino a cadere in una ventarelliana trance di massa. Ora secondo voi potrà un sindaco opporre un crudele rifiuto ad una supplica che gli viene rivolta da un quarto delle anime che amministra? No davvero! E allora vedrete che Bosi fara un po' il neghittoso ma alla fine cederà e si ricandiderà e tutti vivranno felici e contenti. Ai maligni come noi resterà l'impressione di una manovrina da teatrino concordata tra petenti e petito, tanto per drammatizzare, battere la grancassa e tromboneggiare, attività molto in voga in quello che era il versante del ferro, che ultimamente ci pare più il versante degli ottoni.