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Saluti fascisti, Natale e De Andrè

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 25 dicembre 2005

Odierne agenzie riportano la notizia che un oramai stagionato giovanotto romano, Paolo Di Canio, famoso un tempo per le gesta pedatorie ed all’attenzione delle cronache solamente per l’abitudine di salutare ogni domenica il pubblico amico, ma anche delle altre squadre, con un triste repertorio di saluti romani, ha dichiarato che lui non istiga all’odio, in quanto non è razzista, ma fascista. Mi piacerebbe poter parlare con qualcuno degli insegnanti che comunque questo povero uomo ha avuto in una carriera scolastica che presumo non sarà stata molto lunga e che non hanno lasciato nella mente di questo calciatore semplici lacune, ma immense voragini di ignoranza. Purtroppo il concetto di un fascismo autoritario ma umano, dispotico , ma bontempone è un tormentone che vediamo ripetere anche da alcuni presunti storici, al momento in voga. Qualche tempo fa nel salotto di Porta a Porta ci fu proposto il ritratto annacquato del ventennio ed anche Mussolini sembrava essere stato un governante buon padre di famiglia, finito, non si sa bene perché, morto, attaccato a testa in giù, ad una pensilina di un distributore di carburanti di piazzale Loreto a Milano. Ho una fotocopia della prima pagina di un quotidiano del tempo, più precisamente si tratta del Popolo d’Italia del 6 agosto 1938 ed il titolo principale è “Il razzismo italiano data dall’anno 1919 ed è base fondamentale dello Stato fascista” ; un mese prima era stato reso noto un documento pseudo-scientifico “Il Fascismo e i problemi della razza” conosciuto anche “Manifesto degli scienziati razzisti” con il quale si enunciava la differenza biologica della razza umana, naturale ed indispensabile premessa ai futuri ulteriori provvedimenti legislativi che dal settembre dello stesso anno iniziarono a perseguitare i cittadini italiani di religione ebraica. Nel 1945, trascorsi sette anni da quell’autunno, i circa 44.000 cittadini italiani appartenenti alla religione ebraica furono espulsi dalle scuole e dai pubblici uffici, espropriati dei propri beni, privati di ogni diritto civile, del lavoro , della possibilità di vivere una esistenza uguale agli altri italiani. Molti furono rinchiusi in campi di detenzione, deportati, obbligati a compiere lavori forzati; erano divenuti cose e i repubblichini di Salò compravano per 5.000 lire tempo le loro vite a chi ne rivelasse i rifugi. A fine guerra 8500 persone di religione ebraica erano state uccise a seguito della persecuzione razziale, la maggior parte ceduta all’alleato nazista tedesco e gasata nei campi di sterminio. Lo stato fascista fu quindi per sua stessa ammissione e per il suo conseguente operato razzista. Visto che è Natale anche per chi non ha la fortuna di credere ma rispetta e ama il messaggio del bambinello povero e che non è molto bello salutarsi parlando di un piccolo italiano, consiglio un grande italiano; è uscita un’antologia di 3 CD a meno di trenta euro di Fabrizio De Andrè “ In direzione ostinata e contraria” ed ascoltandolo viene naturale pensare che Lui è (perché la morte per questi uomini non conta) veramente un genio.


Di Canio saluto fascista

Di Canio saluto fascista