«Ancora una volta, a domanda precisa sul futuro dell’aeroporto di Campo nell’Elba l’assessore Conti ha fornito una risposta fumosa. Io mi auguro che l’intenzione non sia quella di depotenziare lo scalo elbano che deve continuare ad aderire alla vocazione turistica propria dell’Isola d’Elba che proprio sul turismo basa la sua economia». E’ il commento che arriva dal Consigliere regionale di Alleanza Nazionale Marcella Amadio alle dichiarazioni fatte ieri in aula di Consiglio regionale dall’assessore ai trasporti Riccardo Conti, le quali lasciano ventilare una destinazione di servizio per lo scalo elbano. E allora Amadio, che a Livorno è anche Presidente provinciale del partito di Fini, mette le mani avanti: «Per l’Isola d’Elba l’aeroporto rappresenta una risorsa indispensabile al servizio dell’economia soprattutto turistica. Aggiungervi funzioni ha un senso eccome. Ma se si parla di sfilare e modificare la funzione dello scalo elbano allora no, non ci stiamo di certo. Dunque – incalza l’esponente di An – oggi diviene più che mai urgente che Conti chiarisca senza più ermetismi quali sono le intenzioni del governo regionale per il futuro dello scalo elbano». Un’esigenza ancora più pressante, quella della chiarezza, dato che viene ad incidere su un sistema dei collegamenti con l’Isola d’Elba che già zoppica: «An ha appena conquistato l’impegno del governo a rivedere i finanziamenti a Tirrenia, in modo da scongiurare il taglio dei collegamenti marittimi – ricorda il Consigliere regionale – e ora non vorrei che altri tipi di collegamenti entrassero in discussione». Se ciò avvenisse, secondo Amadio, si dovrebbe pensare ad un disegno preciso da parte della Regione per lasciare gli elbani alla deriva: «Solo pochi giorni fa – ricorda infatti Marcella Amadio – ho presentato una interrogazione urgente contro l’esclusione dell’Elba dal piano regionale per l’istituzione di una piazzola per l’elisoccorso. E ora queste fumose dichiarazioni di Conti che hanno messo in subbuglio tutta l’Isola, primi fra tutti quei tanti operatori turistici che nel corso degli anni hanno investito proprio nell’incremento dei collegamenti aerei turistici nazionali ed internazionali e che adesso temono di vedere frustrati tutti i loro sforzi».
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