"Le mie parole sugli elbani erano e sono uno stimolo per gli elbani per andare in alto, per migliorare. Se c'è qualcosa che non va in una persona, in un gruppo o in un contesto sociale questa cosa va detta, perchè in un contesto sociale ci sono anche i giovani, che sono il nostro futuro, e mentire ai giovani è mentire alla storia" Chi parla è il Dottor Roberto Pennisi ed il brano è tratto da una lunga intervista rilasciata dal magistrato ai colleghi del Tirreno che sarà pubblicata sul giornale in edicola giovedi 22 Dicembre, nel corso della quale Pennisi, dopo aver avuto parole di apprezzamento proprio per la Barghini che gli muove contestazioni, risponde laconicamente all'addebito di essere incline agli arresti facili: "Sono uno che si è occupato di cose per le quali era necessario farlo almeno secondo la mia interpretazione dei fatti e della legge. Se non mi fossi occupato di quelle cose non avrei fatto arresti..." Ma all'Elba insieme a chi ha tirato un sospiro di sollievo nell'apprendere la notizia che un magistrato così produttivo sia destinato ad altro incarico, c'è al contrario chi sembra preso dalla "Sindrome dell'abbandono di Pennisi" e teme che sia vanificato un grande lavoro di indagine. Il Magistrato "rassicura" entrambe le categorie: "Non è Roberto Pennisi che ha fatto le inchieste. Le inchieste le ha fatte la Procura della Repubblica di Livorno, che è un grande ufficio e quindi ora che le inchieste (della Procura) sono diventate processi sarà la Procura della Repubblica a seguirli". E c'è anche una nota di ottimismo finale, sulla improbabilità, a parere di Pennisi, del prendere piede all'Elba della criminalità organizzata, paradossalmente per quelle stesse caratteristiche degli elbani che li rende riottosi nei confronti della legalità: "Sono convinto che l'elbano sia refrattario a chiunque venga a dettare legge, per questo gli è difficile accettare le regole che valgono per tutti, anche le regole buone, che vengono dalla collettività, cioè dallo Stato"
pennisi testina