Quasi ogni mattina facciamo sosta al bar da Elvio per il rituale caffè ed il pezzo di pasticceria la cui ordinazione è sempre in chiave criptica es.: “Dammi un totano caramellato (trad. cornetto con marmellata)” “ Finiti, voi un trancio di gronco fritto? (“frate” o ciambella dolce)” “ No allora dammi una di quelle gnacchere al forno lì (sfogliatelle)” Ed Elvio servendoci quanto richiesto commenta: “Stai meglio di stomaco eh! Ieri frittellina di bianchetti (Budino di Riso) oggi la gnacchera!” E se qualche avventore foresto colpito dalla stranissima alimentazione mattutina degli indigeni, guarda curiosamente verso la vetrina dei dolci Elvio lui a voce alta come un imbonitore da mercatino dice: “Abbiamo di tutto: … polpi in guazzo … fava d’asino gratinata .. gatti in umido ehh .. povero Elvio in bicicletta che sonava la trombetta!” Il quadro che porti l’ignaro ospite a desumere di essere capitato in un gabbione di matti, può essere completato solo dall’arrivo di Mario che ordina un caffè, con Elvio gli serve al volo un camparino in bottiglia, con lui che beve, paga ed esce tutto in quindici secondi scarsi. Dopo questo rito, inizia quello dei cinque minuti di chiacchiera, in genere non molto benevola, nei confronti di soggetti assenti. Lo spirito critico che meglio assolve questo ruolo è un artigiano di fresco pensionamento, figlio del popolo ironico e arguto in genere non è lui che innesca la discussione ma se fiuta da rapace roba interessante ci plana su immediatamente. Parte l’ennesimo sfottò per la Giunta: “Ma il Sindaco lo rifà Ageno?” “Meglio se si passa alla “B”! famo il Buroni!” Il rapace ridacchia, come gli altri, per la proposta di candidatura di un simpatico ma assai bizzarro concittadino, ma continua ad osservare dall’alto. “Deh ma stavolta c’è il Fochi che non sente cazzi, ha detto che il sindaco lo vole fare lui!” “Deh perché ora chi lo fa?” Il rapace ha visto la preda, e cala una prima volta sul Vicesigaro Giuliano l’Apostata Fuochi: “Si .. ma gli manca il bollino, vole la laurea .. è come uno che facesse il dottore per tanti anni senza laurea .. è il su’ sogno!” “Però per dassi da fa’ si dà!” Interloquisce un altro ma è in arrivo la seconda decisiva beccata. “Eh è un omo pieno di energie s’alza alle sei va a letto a mezzanotte e gira di qua di là … in comune .. ne’ su’ negozi ‘un si ferma mai. Una volta gli ho detto: ma te quando ti diverti che sei sempre a lavora’? E Lui: io mi diverto a fa’ politica!” Il Vicesigaro è servito a gambero sbucciato agli altri, che lo finiscono con una smitragliata di cattiverie: “Ah si diverte! si vede! Tremmilionilmese pe’ divertissi, capirai!” “’Un sarebbe meglio si divertisse a fa’ il pane e facesse la persona seria in comune!?” “’Un ci potrebbe fa’ diverti’ anc’annoi e si levasse di ‘ulo!?” Ma il rapace si è già rialzato e veleggia verso un’altra vittima.
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