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Cacciatore con mano fratturata da un proiettile di rimbalzo durante battuta al cinghiale

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 16 dicembre 2005

Un incidente di caccia si è verificato in località Buraccio nel primo pomeriggio di mercoledì 14 dicembre quando alcuni elementi della squadra dei "cinghialatori" di Porto Azzurro avevano ormai a portata di tiro il suino selvatico braccato. Secondo la ricostruzione proposta dai presenti sul luogo dell'incidente, uno stesso proiettile sparato contro il cinghiale dopo aver trapassato ed abbattuto l'ungulato sarebbe rimbalzato su una roccia andando a colpire ad un arto superiore (all'altezza della mano) il quarantanovenne Giovannino Galletti abitante in comune di Porto Azzurro che era tra i partecipanti alla battuta. Il Galletti è stato immediatamente soccorso dai compagni di compagni di caccia, tra i quali c'era casualmente un medico, anche se il sanitario ha dovuto in primo luogo prendersi cura dell'anziano padre del Sig. Galletti che era stato preso da un forte stato di ansia per le sordi del figlio. L'infortunato è comunque stato condotto con l'auto di uno dei partecipanti alla battuta al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Portoferraio dove nella stessa serata di mercoledì ha subito un'operazione alla mano ferita, consistente nella riduzione di una frattura del metacarpo causatagli dall'impatto del proiettile. Il paziente nella giornata di giovedì si trovava ancora ricoverato, ma non si aveva ancora notizia di indagini in corso volte ad individuare responsabilità sull'accaduto. Quello del Buraccio è il primo incidente di caccia della stagione che proviene dal più rischioso (per il tipo di munizionamento impiegato) settore delle attività venatorie che si svolgono all'Elba. Attesa la devastante nocività dei cinghiali e la necessità di una loro totale eradicazione dal territorio elbano (una tesi sostenuta pure dagli ecologisti di Legambiente) nel quale furono scelleratamente introdotti, visto anche l'innalzamento dell'età media dei cacciatori (con i conseguenti collegati rischi), c'è da domandarsi cosa si attenda ancora a dare il via ad una massiccia opera di cattura, mediante un potenziamento della rete di chiusini e di una radicale campagna di abbattimento dei capi, con l'impiego dei professionisti del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia Provinciale che quando sono stati chiamati in azione hanno colto sempre eccellenti risultati.


cinghiale 4

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