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Una proposta per le perdite dagli acquedotti

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 15 dicembre 2005

L'alimentazione idrica dell'Isola d'Elba ha sempre rappresentato un serio problema dovuto essenzialmente alle caratteristiche fisiche del territorio e alla sua insularità che rendono difficoltoso il reperimento e la distribuzione di acqua potabile in quantità e qualità atte a soddisfare la variabilissima richiesta dell'utenza. A tali problemi si deve aggiungere il male endemico di tutti gli acquedotti, particolarmente acuto nel territorio elbano e cioè le rilevantissime perdite occulte a causa delle quali, una volta captato in loco o trasportato in Isola tramite la condotta sottomarina e talvolta anche con navi cisterna, il volume d'acqua che sarebbe sufficiente per soddisfare le richieste della popolazione, ne viene dispersa nel terreno una quantità enorme provocando le frequenti e tristemente note crisi del servizio. Non si ritiene qui di dilungarci nella descrizione del provvedimento che anche all'Elba viene sbandierato come unica risoluzione e cioè il rifacimento delle condotte stradali ammalorate né si vuole elencare le comprensibili difficoltà che esso comporta. Viene invece descritta una procedura che il sottoscritto và propugnando da molto tempo e che è atta a dimezzare la percentuale di perdita senza dover aspettare l' esecuzione dei complessi lavori di ripristino degli impianti. Si sottolinea la sua comprovata efficacia nonché la disponibilità di ditte specializzate che da anni eseguono l'installazione e gestione delle apparecchiature necessarie allo scopo senza gravare minimamente sull'Ente Gestore in quanto totalmente autofinanziate con una parte delle economie d'acqua conseguite. Il sistema di controllo e riduzione delle perdite della rete acquedottistica di cui si discute, è basato su una regola fondamentale verificata in molti esercizi reali e che definisce l'ammontare delle perdite come una funzione diretta della anomala pressione di funzionamento essendo dimostrato che, in molti acquedotti specialmente se caratterizzati da territori accidentati come quelli elbani, è sufficiente riportarne l'entità entro valori normali per ottenere una drastica riduzione. Tale importante risultato può essere raggiunto con diversi metodi uno dei quali consiste nell'inserire nelle condotte stradali delle apparecchiature chiamate valvole di regolazione opportunamente controllate e comandate da un sistema centrale computerizzato che ne sovrintende il funzionamento riportando zona per zona e con continuità la pressione ai citati valori normali. La natura, il numero e l'ubicazione delle apparecchiature vengono definiti con particolari procedure in funzione delle caratteristiche proprie della rete da porre sotto controllo. Per chi volesse approfondire l'argomento si rimanda all'articolo "LA REGOLAZIONE DELLA PRESSIONE NELLE RETI ACQUEDOTTISTICHE. L'ESPERIENZA BRASILIANA" visibile nel sito hptt://altratecnica.3000.it oppure in hptt://altratecnica .135.it nel quale sono descritte anche due interventi effettivamente realizzati. Oltre al dettaglio delle procedure messe in atto sono riprodotti anche alcuni diagrammi e grafici che rappresentano efficacemente i notevoli vantaggi ottenuti senza comportare alcuna spesa aggiuntiva per l'Ente Gestore. Questa nota termina riaffermando che, a fronte di una dissipazione di notevoli volumi d'acqua potabile assolutamente intollerabile viste le difficoltà ed i costi che si devono sopportare per la sua produzione e trasporto all'Isola, sussistono però procedure di sicura ed immediata efficacia che dovrebbero senza dubbio entrare a far parte degli interventi in programma a parte dell'Ente addetto al servizio idrico elbamo.


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