Volevo ringraziarvi per tenermi al corrente di quello che accade nella mia isola. Da tredici anni vivo a Roma e la lettura quotidiana di Elbareport attenua la nostalgia (a volte la aumenta..) Scrivo dopo aver letto, dopo qualche anno, "una storia italiana", il best-seller di Bellachioma inviato a tutte le famiglie italiane. Che nostalgia rivedere le foto della grande nave (la Nave della Libertà) con la quale un migliaio di discepoli illuminati fecero una crociera (la crociera della libertà) con il Grande Capo. Non conosco nessuno dei partecipanti, senz'altro tutte brave persone. Anzi no, uno ne conosco, e, se non sbaglio, è stato anche Presidente della Comunità Montana, oltre che dissipatore di finanze pubbliche e private (chiedere a molti miei paesani longonesi per credere...) Cari paesani, ricordatevi queste cose il giorno delle elezioni.... Un caro saluto a tutti voi, in particolare al buon amico Attilio. Walter Tonietti Caro Walter I tuoi ringraziamenti (insieme a quelli degli altri lettori di Elbarepot) sono la vera paga che percepiamo per un lavoro che a tratti è veramente duro da compiere. Orbene, circa il ricordarsi il giorno delle elezioni lo ritengo un giusto appello, ma vorrei anche aggiungere che nelle ultime ore è cresciuto il mio ottimismo sull'esito: ti spiego perchè. Trentuno anni fa si tenne una consultazione referendaria, la DC di Fanfani voleva abrogare l'appena conquistato divorzio, passare un colpo di spugna su una scelta di civiltà faticosamente determinatasi nel nostro paese. Mi capitò di fare il rappresentante di lista in un seggio che peggiore non si poteva, di quelli dove la DC faceva cappotto, e la mia antagonista (la rappresentante del SI) era donna Francesca Ratti, al secolo "Checchina" una delle punte di diamante anticomuniste degli scudocrociati portoferraiesi. Sull'esito del voto eravamo, mi ricordo, ottimisti ma con molta cautela visto anche che era la prima volta dopo la scelta tra monarchia e repubblica che l'Italia tornava ad un referendum. Lo scrutinio iniziò in maniera sbalorditiva 10 NO e 0 SI, e più in là 20 NO e 3 SI. Mano mano che le schede venivano spogliate cresceva il mio stupore: in quel seggio "bianco" li stavamo spappolando, eravamo vicini all'80% e quando anche l'ultima scheda fu aperta capii cosa sarebbe successo in Italia, a dirmelo era la faccia di Checchina, che aveva perso tutta la baldanzosa fierezza e pareva sul punto di crollare in un pianto disperato. "Che c'entra Checchina?"- Dirai Walter, ma ora mi spiego. Ieri sera ho visto in TV per un attimo il Ministro Giovanardi. Un impietoso cronista gli ha chiesto come si spiegava la sconfitta di Messina, dove la Scassacassa delle Libertà in larga maggioranza in consiglio, è riuscita a perdere le elezioni per il Sindaco (Messina, mica Modena o Livorno). Non ho sentito cosa ha detto Giovanardi, mi sono perso la solita ovvietà quotidiana, ma l'espressione della sua faccia no: era identica a quella di Checchina 31 anni fa. Tranquillo Walter queste elezioni la Carcassa delle Libertà non può vincerle. Al massimo, ma si dovrebbe impegnare parecchio, può perdere il centrosinistra.
seggio elettorale 2