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Cosimo de' Medici: nella bufera la gestione del centro destra

Scritto da : Daniele Palmieri
Pubblicato in data : mercoledì, 14 dicembre 2005

L'indagine di cui da tempo si mormorava sarebbe conclusa.La Guardia di Finanza ha inoltrato al Procuratore presso la Corte dei Conti, dott. Crea, il rapporto che riassume alcuni mesi di indagini serrate sull'attività della società Cosimo de' Medici e sui suoi rapporti con il Comune di Portoferraio, ente proprietario prima al 99% ed oggi al 100% del capitale sociale della srl. Sono 28 le persone che le Fiamme Gialle hanno "segnalato" al Procuratore come presunte responsabili di danno erariale per la mala gestione della partecipata comunale e per gli irregolari rapporti con il Comune. I fatti risalgono al periodo che va dalla sua costituzione fino alla fine del 2004 e l'avvio dell'indagine sarebbe la naturale conseguenza della trasmissione alla Corte dei Conti delle delibere del consiglio comunale di riconoscimento dei debiti fuori bilancio (trasmissione che la legge d'altronde impone)necessarie per ripianare i fallimentari bilanci dei primi anni di gestione. Perdite per oltre 330 mila euro in soli tre esercizi coperte dall'amministrazione Ageno nella turbolenta seduta consiliare del 20 maggio 2003. Le indiscrezioni filtrate a seguito degli articoli pubblicati ieri da La Repubblica e da Il Giornale parlano di varie fattispecie in cui il danno per le casse pubbliche si sarebbe configurato.Fatture mai incassate per decine di migliaia di euro, barche di privati ospitate gratuitamente in Darsena, impianti sportivi concessi alle società sportive senza corrispettivo , gestione in perdita delle strutture museali ma, soprattutto, gestione esternalizzata dei lavori pubblici con la mancata osservanza delle adeguate procedure di trasparenza nei relativi appalti.Il tutto accompagnato da una non adeguata "vigilanza" da parte dell'ente proprietario. Queste almeno le tesi del Nucleo Ispettivo della Guardia di Finanza.Sarà poi il Procuratore della Repubblica a ritenere o meno fondate le ipotesi degli inquirenti e a proporre l'eventuale giudizio davanti alla Corte dei Conti per il risarcimento del danno erariale,che non può certo ammontare a cinque milioni di euro, come riportato dalla stampa, essendo tale cifra l'intero fatturato della Cosimo nel periodo preso in esame.Non è escluso che in un secondo momento vengano ravvisati anche degli estremi per l'azione giudiziaria di natura penale. Indagine Cosimo de' Medici:chi sono i 28 indagati ? A poche ore dalla diffusione dei primi particolari non c'è ancora certezza sull'identità delle 28 persone coinvolte. Il numero totale degli indagati proviene da fonte assai qualificata e quindi non è in dubbio. La stessa fonte individua così la composizione del gruppo: 14 consiglieri comunali, 4 ex amministratori della Cosimo, 2 dirigenti comunali,il vice sindaco Giuliano Fuochi e altri sei ex amministratori comunali ai quali si aggiunge nel numero anche la posizione, ovviamente stralciata, del Sindaco Ageno scomparso alcuni mesi fa.Difficile individuare chi siano le persone indagate e quelle che invece la Finanza avrebbe ritenuto estranee ai fatti accaduti tra il 2000 e la fine del 2004.In tale periodo nel c.d.a. della Cosimo si sono succeduti 7 componenti (Donati, Paolini, Francesco Cavaliere, Scarpa, Ballini, Giannini e Gasparri). Il solo Piero Paolini ha rappresentato il partner privato (Banca dell'Elba) e non il Comune di Portoferraio. Anche escludendo quest'ultimo, non è facile immaginare chi siano gli altri due "graziati" dagli inquirenti.Per ciò che concerne i 14 consiglieri comunali,le ipotesi sono due. I componenti il Consiglio portoferraiese erano 22 ovvero i venti eletti, l'assessore esterno Fratti e il Sindaco Ageno.Ma 8 di loro componevano la Giunta (Ageno, Fuochi e i sei assessori). Se, come sembra, si è ritenuto colpevole anche il voto di astensione, è evidente che tra i 14 "semplici" consiglieri ci sono anche i 7 consiglieri di minoranza che si astennero sulla delibera consiliare che portò alla nascita della società.E' improbabile però che tale ipotesi regga nella fase istruttoria essendo difficilmente assimilabile un voto di astensione sulla nascita di una srl con le responsabilità legate alla successiva gestione. Ma la stessa cifra ricorre anche nel numero di voti a disposizione del centro destra per far approvare le ricapitalizzazione (con i relativi debiti fuori bilancio)dopo le ripetute perdite ammontanti in soli tre anni a oltre 300 mila euro. Più difficile identificare i due dirigenti comunali coinvolti anche se appare probabile che si tratti dei responsabili al tempo del settore finanziario e dei lavori pubblici. E' al momento da escludere invece ogno coinvolgimento del presidente Sacchi e degli altri componenti dell'attuale c.d.a. Secondo logica è difficile non ipotizzare un coinvolgimento dei sindaci revisori della società e dello stesso comune, che invece al momento sembrano uscire indenni dall'inchiesta.


guardia di finanza macchina

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consiglio comunale 19 settembre

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