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A Sciambere dell'ira funesta del Senatore

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 04 dicembre 2005

Vi ricordate quel personaggio che inventammo qualche tempo fa, il paleoantropologo (no assessore niente a che vedere coi lavori edili) del futuro che cercava di capire gli usi e i costumi dei selvaggi elbanesi del 2000 da un polveroso CD con su l'archivio di Elbareport? Pensate un po' che minchia capirebbe a leggere il giornale di oggi: Bosi incazzato minaccia di "lasciare". Bene cominciamo a cercare di capire cosa sta per "lasciare". Dimettersi subito (troppa grazia!) o più probabilmente non ricandidarsi? In qualsiasi caso gli effetti potrebbero essere incalcolabili, vista la banda del corpo sciolto che spalleggia Bosi, senza di lui sarebbe tutto possibile, perfino che vincesse a Rio Marina una lista dei centrosinistrati autogoleador che pensano che per far concorrenza al senatore bisogna essere più democristiani del sottosegretario. Ma proseguiamo, con chi ce l'ha Bosi? Visto che è senza opposizione o giù di lì il menico il senatore se lo cerca in casa anzi, in casa delle libertà, tuonando contro il commissario del Parco a ripetizione Ruggero Barbetti, che è (si fa per dire) amico suo, e che però non gli fa passare quella magnifica idea del villaggio-borgo-agglomerato-paese sul quale invece sono d'accordo i suoi (si fa per dire) avversari DS e frattaglie collegate. Chiaro vero? Il bello è che tutto ciò accade il giorno dopo che Matteoli collega di governo quindi teoricamente vicino al Senatore Bosi ha ri-ri-ri-ri-ri-ri-ri-ri-rinominato Der Komisar Barbetti al Parco. Abbiamo avuto due grandi passioni nella nostra vita, la politica ed i film di Totò, alcuni dei quali conosciamo così bene che saremmo in grado di doppiare tutti i personaggi. Certe volte, assistendo alle evoluzioni dei (si fa per dire) politici elbani, ci confondiamo, e dopo un proclama senatorile ci aspettiamo il commento di Totò: "Ma mi faccia il piacere!"


totò votantonio

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