Le sfavorevoli condizioni meteo che hanno provocato tanti disagi all'Elba hanno determinato anche un'altra disavventura "privata": quella di due candidate isolane alla frequenza di un corso di formazione professionale in campo infermieristico socio-assistenziale le cui selezioni erano programmate a Livorno . Le due elbane inchiodate all'isola dalla soppressione dei traghetti delle 5 e delle 6 avevano telefonato alla commissione annunciando un ritardo che per cause di forza maggiore maggiori era difficile immaginare. Una prima comunicazione da Livorno era positiva, intanto l'inizio della prova che si teneva presso il cinema Aurora era stata spostata alle 10.00 (per tutti i concorrenti), poi la dipendente della ASL al telefono gentilmente rassicurava le ragazze raccomandando loro comunque di arrivare il prima possibile. Fattesi rilasciare una dichiarazione della soppressione dei traghetti da parte delle compagnie le due prendevano la prima nave utile, e si avviavano ad una confortevolissima traversata per precipitarsi (ma non abbastanza), accompagnate in auto dai rispettivi genitori a Livorno. L'inflessibile commissione, infatti, rappresentata nell'occasione da un signore assai decisionista, essendo le due ragazze giunte alle 10.14, non consentiva la partecipazione alle selezioni. Il tizio si segnalava per la maniera brusca in cui affermava: "Ho deciso per le 10 e non possono partecipare" e per aver ancor più finemente risposto alle civili rimostranze della madre di una delle due: "Potevate venire anche ieri o due giorni fa a Livorno". Ai quattro isolani in trasferta non restava altro che innestare la marcia indietro e terminare la gita senza costrutto tornandosene all'Elba. Questi i fatti che vogliamo commentare rivolgendoci direttamente vista la materia, alla dirigenza della ASL Livornese ed all'Assessore alla Formazione Professionale della Regione Toscana. Crediamo che le due ragazze ed i genitori che le accompagnavano abbiano ricevuto un trattamento che definire vergognoso è poco. Crediamo che abbia dato prova di insensibilità chi non ha tenuto conto delle loro peripezie, chi si è permesso, cronometro fiscalmente alla mano, di condannarle alla rinuncia di un'opportunità di formazione senza considerare attenuanti specifiche sul ritardo. Crediamo che sia stato incivile dire a chi si era alzato alle quattro di mattina per partecipare ad una selezione, che poteva raggiungere Livorno (come un danaroso turista) uno o due giorni prima. Crediamo che i quattro elbani al termine di quel colloquio avevano più da sentirsi sudditi che cittadini. Crediamo che la vicenda (pur nella sua limitatezza) appanni fortemente l'immagine delle istituzioni coinvolte, e che quanto accaduto porti acqua al mulino di chi pratica anche all'Elba l'assurda via del ribellismo campanilistico. Crediamo che qualcuno debba almeno delle scuse alle ragazze isolane a cui è stata negata una importante chance (se non un diritto) e che tanta poca comprensione hanno trovato oltre quel canale così difficile da passare.
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