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Bosi minaccia di "lasciare" in polemica col Parco per gli iter del "Villaggio Paese"

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 04 dicembre 2005

“Per oggi, due dicembre, era da tempo prevista la riunione del Consiglio comunale che doveva finalmente deliberare su importanti atti urbanistici d’interesse pubblico, posti fra gli obiettivi programmatrici prioritari di quest’Amministrazione, voluti da tutti per ridare prospettive di sviluppo economico e sociale alla popolazione di Rio Marina. Mi riferisco all’approvazione definitiva del Piano Strutturale -già licenziato dalla Provincia il 24 luglio scorso, dopo quattro anni di lavoro- e al Piano particolareggiato del cosiddetto Villaggio-Paese, adottato dal Consiglio comunale il 23 agosto 2005. Purtroppo si è dovuto decidere il rinvio, per lungaggini procedurali di tipo burocratico, che devono essere fatte risalire agli enti competenti ad esprimere pareri. Questo stato di cose sta divenendo una prassi, e arreca grave danno agli interessi della collettività. Ciò che considero inaccettabile è principalmente l’atteggiamento che assumono enti chiamati ad operare al servizio dei cittadini, e non già legittimati a far prevalere una presunta supremazia nei confronti delle amministrazioni comunali democraticamente elette. Personalmente non sono più disponibile ad accettare che il ruolo di “passaggio a livello” del Parco dell’Arcipelago si manifesti in forma arrogante. Mi dispiace per il Commissario Barbetti, persona che stimo e alla quale mi lega un’antica amicizia, ma ho il dovere di richiamare l’Ente Parco ad un rapporto collaborativo, e non già a muoversi come una struttura padronale, quasi che fosse un’entità sovraordinata rispetto all’ente locale. Sarà bene che funzionari, i consulenti e gli esperti più o meno titolati di cui il Commissario si avvale scendano dal piedistallo e rispondano dei loro comportamenti e tempi di lavoro, come io rispondo agli elettori e a chiunque mi chiami in causa per qualsiasi ragione, nell’ambito delle mie responsabilità. Sono amareggiato e deluso, se penso più in generale al gran lavoro che abbiamo fatto in questi ultimi anni, e lo confronto con procedure che assomigliano al gioco dell’oca, pareri che non arrivano mai, pretestuose interruzioni dei termini prescritti, o a complicazioni di ogni tipo, che per altro verso, per esempio, hanno fatto saltare, in questo mandato, l’approvazione del Piano Regolatore del Porto. La situazione è tale che non risulta possibile rispettare una programmazione, assumere impegni, prospettare soluzioni, quasi che il tempo fosse una variabile indipendente, mentre i giovani e le attività economiche e imprenditoriali fanno i conti con grandi difficoltà. Di tutto questo chi ne risponde? Questo è un sistema che scarica sui sindaci, primi interlocutori dei cittadini, tutte le responsabilità, e copre quelle di chi non è sottoposto alla verifica elettorale. A questo punto mi domando che senso ha fare il sindaco, quando le interferenze sono più potenti del lavoro e dell’impegno quotidiano. Mai come adesso ho pensato di lasciar perdere, in un’Elba che sembra non prendere coscienza dei suoi problemi e del suo declino.”


bosi fascia

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