I Colleghi del Tirreno pubblicano sul loro giornale del 2 Novembre una dichiarazione del Senatore Francesco Bosi, sottosegretario alla Difesa e Sindaco di Rio Marina che riproduciamo integralmente: «Manifesto la mia più viva solidarietà al dotto Maurizio Papi, sindaco di Porto Azzurro, fatto oggetto di ingiusti e vili attacchi alla sua ben nota grande professionalità di medico, attraverso lettere false. Ciò che desta riprovazione è che di fronte a una palese macchinazione diffamatoria si sia potuto o voluto esporre il nome di un cittadino, sindaco e valente libero professionista, al ludibrio della pubblica opinione. Sarebbe stato indispensabile che questa vicenda fosse rimasta coperta dalla massima riservatezza proprio per non fare il gioco dei delinquenti che usano lo strumento delle lettere false per realizzare i propri disegni. Peraltro, questa delle lettere false sembra essere una strategia a più vasto raggio usata più volte per fini evidentemente politici. Così stando le cose è necessario che le Autorità di pubblica sicurezza si impegnino con grande determinazione nell'individuare e colpire l'autore o gli autori delle lettere false che puntano a seminare inquietudine e a delegittimare i rappresentanti democraticamente eletti dalle istituzioni. Ove ciò non avvenisse si potrebbe correre il rischio che l'azione investigativa finisca per danneggiare gravemente le vittime. Questo è l'esatto contrario di quanto appartiene ai compiti istituzionali dei rappresentanti delle forze dell'ordine» Premesso che questa testata ha trattato il caso in questione con molta cautela e rispetto della persona di Maurizio Papi, e che chi la firma non è stato sempre tenerissimo con le Forze dell’Ordine, segnalandone quelli che riteneva comportamenti sbagliati, anche assai sbagliati (es. perquisizioni domiciliari notturne a Rio Marina, vicenda della Festa dell’Uva a Capoliveri) crediamo che l’uscita del Senatore Bosi sia da giudicare almeno sopra le righe, se non fuori dai gangheri, anche tenuto conto del suo ruolo istituzionale. Maurizio Papi, che non frequentiamo molto, lo consideriamo un amico, e speriamo molto e sinceramente che esca da questa vicenda vedendo riconfermata e sancita la sua professionalità, riconosciuta la correttezza dei suoi comportamenti. Egli è tuttavia in questo momento sottoposto ad una indagine giudiziaria ed il Senatore Bosi non può sostituirsi agli inquirenti, pronunciando sentenze anticipate e profondamente inopportune anche se assolutorie, attraverso un ragionamento che svilisce il lavoro di chi ha lavorato indagando. Temperi la sua indignazione il Senatore. Recuperi almeno, se ne è capace in questa vicenda, lo stesso pacato distacco e la fiducia nell’operato dei Carabinieri e della Magistratura che palesò in occasione dei fatti che riguardavano il suo comune. Questo, crediamo, nell’interesse in primo luogo del Dott. Papi. Un membro del Governo della Repubblica non può permettersi questi scivoloni, in nessun caso, ne va della credibilità stessa delle istituzioni di cui tutti, comunque la pensiamo, qualsiasi abito o divisa abbiamo addosso, abbiamo profondamente bisogno.