Egregio Direttore, leggiamo su un ‘blog’ locale un’elegante e spiritosa analisi stilistico-esegetica, a firma di un noto ‘leader’ di un altrettanto noto “only one man party” locale, innominabile sul suo giornale (e che pertanto non nominiamo), riguardante un suo articolo pieno di “e” accentate contro regola (‘perchè’ invece di ‘perché’), che ha stimolato l’attenzione anche di un altro ‘bloggista’ che si firma con un nickname appassionato e poetico, il quale ha preso le sue difese dicendo che probabilmente lei non ha inserito (o ha disinserito, o se ne frega) il correttore ortografico, che gli avrebbe segnalato l’errore. Due o tre osservazioncine: per il Difensore d’Ufficio, tenga presente che anche i sistemi diversi da Microsoft e gli altri programmi di scrittura sono americani. Se vuole essere antiamericano lasci stare l’Informatica, ché (con l’accento acuto, in funzione di ‘perché’ con l’accento acuto pure lui) tanto altri motivi non gli mancheranno di sicuro. Per il garbato Accusatore, temiamo che la questione del perché padano (perchè) non coinvolga solo Sergio Rossi e Tiro Fisso, ma qualche altra decina di milioni di italiani, con riferimento particolare ai giornalisti che sembrano considerare una certa ‘distrazione’ grammaticale e sintattica come un decorativo segno di dinamismo. Fondare dunque su quel vezzo così diffuso l’idea che Tiro Fisso sarebbe un ‘alias’ di Sergio Rossi è ingenuo e, per le motivazioni presunte, capzioso. D’altronde profonde diversità stilistiche distinguono i due autori: lo stile di Rossi è rapido e immediato, appunto molto ‘giornalistico’; la prosa di Tiro Fisso è più indugiante e al tempo stesso più rifinita, da ‘scrittore’, che si diverte più con il fioretto che con il rasoio (non sarà mica lui lo spadaccino nasuto?). Naturalmente resta sempre la possibilità che uno stesso autore usi per occasioni varie stili diversi; ma se fosse il caso presente, bisognerebbe dire che riesce a farlo davvero bene. Per restare in tema, avevamo finora pensato che a stendere gli articoli siglati con il nome dell’“only one man party” fosse il suo ‘leader’ (e anche vice, tesoriere, probo viro, ecc.); e invece dobbiamo ricrederci. Anzi, dobbiamo cambiare anche l’appellativo che abbiamo usato per indicare il Movimento politico, modificandolo in “Only two men party”. Perché (con l’accento acuto) lo stile degli interventi firmati a nome del Movimento è più scarno, più concreto, più teso, notevolmente diverso da quello dell’intervento qui richiamato, che usa volentieri la perifrasi, l’ironia, lo scherzo, ricercando una qualche eleganza, indugiando su questioni formali con compiaciuta confidenza, quasi volendo stimolare un certame dialettico. Quest’ultimo assomiglia piuttosto alla prosa che troviamo in non pochi interventi ufficiali degli esponenti della Destra elbana, quasi che l’autore fosse il ‘ghost writer’ di tutto quel mondo… (magari consiglieremmo di scrivere “un’indagine” con l’apostrofo). Ma, per rubargli le parole, forse queste sono davvero quisquiglie (o quisquilie?).
Primula Rossa Fiori Piante