Legambiente “esprime un giudizio complessivamente positivo sullo strumento di governo del territorio adottato” dal comune di Portoferraio. Il lavoro della giunta Peria coordinato dall’architetto Mauro Parigi incassa uno dei rari placet del Cigno. Ma con alcune pesanti riserve. La clausola della “prima casa” seppur apprezzabile - dicono gli ambientalisti – è da ritenersi illegittima. Legambiente, basandosi su numerose sentenze della Cassazione, sostiene che le previsioni urbanistiche debbano valere “erga omnes”, senza cioè poter fare distinzione tra residenti e non. Le osservazioni presentate di Legambiente al RU pur essendo relativamente morbide sono comunque in numero piuttosto rilevante: in 25 punti gli ambientalisti pizzicano, correggono o integrano il lavoro di Peria e dei tecnici. Forti critiche si appuntano sul complesso dell’Acquabona e Fonte Murata dove insiste il complesso di Elbaland. “Rilevando la scelta non condivisa da sempre da questa associazione di estendere ulteriormente il campo da golf – una delle strutture sportive con il maggior impatto sull’ambiente per consumo per ettaro d’acqua e uso di sostanze chimiche per il mantenimento del green - non si comprende perché tale estensione delle buche debba coincidere con un aumento di ben 2.500 mq. delle strutture ricettive e dei servizi.” Gli ambientalisti “non ritengono accettabile la realizzazione di nuovi volumi e strutture legate all’ampliamento di impianti ludico-turistici in una delle aree del Comune di Portoferraio che, nonostante le varie iniziative già realizzate – spesso in maniera impropria e con scarso successo –, conserva uno dei boschi di Sughere più estesi e meglio conservati dell’Elba". Per quanto riguarda il Parco di Capo Bianco, “appaiono eccessivi 100 mq - sostiene il Cigno - per un punto di ristoro oltre a mq. 100 di superficie pertinenziale. Si tratterebbe più che di un piccolo ristoro di un vero e proprio ristorante. Il tutto in un’area di grande valore paesaggistico ed ambientale.” Bacchettate anche per l’ ex cinema Pietri: “ La superficie ammessa appare assai rilevante; in particolare per quanto attiene la residenza (3.600 mq di superficie calpestabile corrispondono ad almeno 45 appartamenti di.80 metri quadri ciascuno – circa 180 persone), non convince la possibilità di creare questo nuovo edificio lungo la Via Manganaro, sia pure con porticato, appare certamente più opportuno arretrare l’edificio proposto per realizzare così un unico grande spazio pubblico che comprenda quanto, purtroppo, rimane della zona ex ACIT, dell’area Ospedaliera e della Piazza Pietri.” Infine il rapporto ambientale, osserva Legambiente, “pare molto generico e con numerose lacune riguardanti la ricognizione delle emergenze ambientali. Salvo la citazione della Tav. 1 del quadro conoscitivo, il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano è pressoché ignorato – così come la enorme mole di dati ambientali e di conoscenza delle emergenze faunistiche e botaniche contenuti negli allegati e negli studi conoscitivi del Piano del Parco - e non se ne richiamano nemmeno le norme ed i vincoli fissati dalla legge 394/91.”
portoferraio dal volterraio panorama