Gite a Pianosa: il TAR invalida la gara di assegnazione del Parco
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : mercoledì, 23 novembre 2005
Negli scorsi giorni il TAR ha assunto una importante decisione su un ricorso presentato da una delle due ditte che avevano partecipato alla gara. indetta dal Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano per assegnare i servizi della gite giornaliere a Pianosa, cioè del pacchetto turistico costituito da trasporto nell'Isola Piatta e di alcuni altri servizi turistici quali escursioni guidate sul territorio insulare. Vincitore della gara era stato un imprenditore che già gestisce alcuni altri servizi simili nell'Arcipelago, ma i "battuti" ritenevano di aver perso ingiustamente ed avevano presentato ricorso. E delle perplessità dovevano essere ben presenti nello stesso Commissario Barbetti che poche settimane dopo l'assegnazione dei servizi sospendeva l'applicazione di quanto deciso dalla gara, ripartendo "provvisoriamente" il numero dei visitatori ammessi tra i due concorrenti. A quanto si è saputo il TAR avrebbe non solo invalidato l’assegnazione dei trasporti e dei servizi da e per Pianosa, ma avrebbe giudicato irregolare l’intero iter per l’assegnazione, probabilmente per un vizio nella suddivisione percentuale delle due offerte in cui si articolava il bando: prezzo (60%) e qualità dei servizi offerti (40%) e nel loro successivo calcolo. Quindi a quanto pare il TAR da ragione ai ricorrenti, ma non automaticamente dice di affidargli trasporti e servizi per Pianosa, perché metterebbe in dubbio la correttezza stessa della “gara”. E’ evidente che se le cose stanno così, la sentenza del TAR apre ora una nuova questione: visto che le offerte, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista qualitativo, sono note è ben difficile bandire nuovamente una gara con gli stessi criteri, le due parti che si sono confrontate al TAR giocherebbero ormai una partita carte scoperte adattandosi l’una all’altra offerta e viceversa. Le probabilità di un nuovo ricorso al TAR del prossimo perdente ed un nuovo blocco sono più che evidenti. Il Parco Nazionale, che ha comunque la responsabilità di aver messo in piedi questo pasticcio, dovrà trovare una via d’uscita in una questione che sembra diventata un labirinto.
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