Torna indietro

A Rio Elba con la " Valle dei Mulini" l'Oscar dell'innovazione

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : domenica, 20 novembre 2005

Nella cerimonia conclusiva di Dire&Fare, la rassegna dell’innovazione nella pubblica amministrazione promossa da Anci Toscana e Regione Toscana, è stato premiato ieri, tra gli altri, il comune di Rio nell’Elba. Il riconoscimento dell’Oscar dell’innovazione è stato assegnato al progetto presentato sul recupero della Valle dei Mulini. L’idea progettuale è nata in occasione di un convegno dedicato alla Valle cui partecipò l’assessore regionale Ambrogio Brenna, ed è stata successivamente portata avanti dall’Amministrazione in collaborazione con Dream Italia, società cooperativa di progettazione pistoiese. Il piano mira al recupero di una eccellenza unica nel territorio elbano, dal punto di vista storico, sociale, ambientale ed idraulico. La Valle nasce da una sorgente che, per la quantità e qualità dell'acqua, ha dato origine al paese di Rio (Rivus). Le prime testimonianze concrete dell'importanza dell’area si rintracciano già nello Statuto comunale della prima metà del '500 che dedica una serie di articoli alla sua gestione ed organizzazione. L'acqua della sorgente de “I canali” veniva utilizzata, oltre che per fini potabili, come energia motrice per l'attività di ben 22 mulini, che macinavano cereali non solo elbani, ma anche di buona parte delle Maremma prospiciente l’isola. I mulini inoltre erano dotati di vasche dette bottacci, per forme elementari di piscicultura e per l'irrigazione dei cosiddetti “giardini” - agrumeti protetti da mura, testimonianza della dominazione spagnola dell'isola. Solo dopo questi passaggi veniva consentito all'acqua residua di scendere verso il mare, dove alimentava la Piaggia, ora Rio Marina. L’attività si è svolta in maniera continuativa nel corso dei secoli, concludendosi dopo la seconda guerra mondiale, quando alcuni mulini furono riattivati per macinare il poco grano disponibile. La riscoperta della Valle è avvenuta nel corso di un'indagine nei primi anni '90 a cura del prof. Pierotti dell'Università di Pisa, che ha messo in luce questo raro esempio di utilizzo integrato e polifunzionale delle risorse naturali. Gli obiettivi del progetto presentato alla rassegna che si è tenuta a Marina di Carrara, sono il recupero, la conservazione e la valorizzazione, non solo a fini culturali, della valle come esempio di un sistema fisico su cui l'uomo nel corso dei secoli ha aggiunto una serie di funzioni sempre nel rispetto dell’ambiente; l'Amministrazione Comunale ha deciso di valorizzare questa risorsa facendone il perno delle proprie politiche culturali ed ambientali, ma anche di promozione turistica ed economica. Il progetto complessivo parte dalla salvaguardia del territorio, di cui è stato chiesto l'inserimento nei confini del Parco Nazionale, e recupera attività abbandonate o rarefatte, promovendo l'introduzione di nuove, non solo culturali ma anche agricole - orticultura, piscicoltura, agrumicoltura e, in generale, agricoltura biologica. Verrà in primo luogo ripristinata la viabilità e la sentieristica presenti nell'area, in modo da permettere l'accesso al personale ed ai mezzi per l'antincendio, ed allo stesso scopo potranno essere destinate in un primo luogo anche le vecchie vasche di accumulo dell'acqua (bottacci). La viabilità pedonale rappresenterà il volano del percorso storico culturale per la visita della Valle che congiunge la necropoli di S. Giuseppe – risalente all'epoca dell'uomo Rinaldone, circa 2000 anni a.c. - con l'attuale insediamento di epoca medievale abitato dai minatori delle vicine miniere di ferro. Gli interventi di recupero assumono particolare importanza perché evitano la perdita della memoria storica della comunità, legata ad attività ormai decadute, ma la tempo stesso valorizzano un modello culturale di riutilizzo del territorio e della storia ad esso collegata, come volano per uno sviluppo sostenibile e come risorsa, anche economica, per le generazioni future. Per questo è stato elaborato un progetto complessivo da cui estrapolare una serie di interventi finalizzati alla graduale riqualificazione ambientale ed al recupero di tutta l'area dal punto di vista storico-paesaggistico e naturalistico. La prima progettazione esecutiva contiene interventi finanziabili con le misure comunitarie previste nel piano di sviluppo rurale della toscana 2000-06, allo scopo di agevolare la permanenza delle attività agro-silvo-pastorali e la ricostituzione del paesaggio. La rassegna Dire&Fare, giunta quest’anno alla sua ottava edizione, si è tenuta nei giorni scorsi a Carrara Fiere, forte della partecipazione di 200 espositori tra enti pubblici e aziende ad essi collegati e 6mila visitatori. Anche il Comune Di Rio nell’Elba ha allestito il proprio stand per la presentazione del progetto della Valle e promuovere il paese, anche grazie all’offerta di schiaccia briaca e vino locale, nei tre giorni della fiera. E’ stata un’occasione importante di promozione della nostra realtà ma anche un interessante momento di aggiornamento e scambio tra le tante realtà istituzionali presenti: nuovi legami, nuove conoscenze, ulteriori opportunità per il nostro comune. Siamo perciò fieri del risultato ottenuto che premia la tenacia e la voglia di fare di una piccola istituzione che ha a cuore le sorti della propria comunità e cerca di superare gli stretti confini locali.


catalina premio dire  e fare

catalina premio dire e fare