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A Sciambere Filosofico della Primula Russa

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 19 novembre 2005

E’ un bel venerdì di sole, finalmente soffia la tramontana, sono le otto del mattino e tutto è ancora assopito; ci ripromettiamo di ‘aggiornarci’ prima di iniziare a lavorare, apriamo Elbareport e puntiamo il mouse su un ‘Asciambere’ colto e gustoso. La giornata è iniziata bene, il buonumore fa capolino con dolcezza e mette in moto alcune sinapsi che lo stress della vita quotidiana raramente attiva: directory rimembranze filosofiche. Dobbiamo dire che l’accostamento, fatto da Tiro Fisso, del “vate peripatetico” ma anche un po’ “randagio” ci sembra azzardato, predicandosi “peripatetico” per filosofo che appartiene alla Scuola Aristotelica, e “randagio” per filosofo che appartiene alla Scuola Cinica (no, assessore, non stiamo parlando dell’ultima volta che siamo andato al cinema). “Scansati che mi fai ombra” disse Diogene di Sinope, il grande filosofo ‘cinico’ che viveva in una botte e beveva nel palmo della mano, ad Alessandro Magno (alunno di Aristotele) che, curioso di conoscerlo, gli si era messo davanti al sole in una bella giornata come questa. Del resto anche fra Aristotele e i Cinici c’era una certa ruggine. Con linguaggio odierno si potrebbe dire che Aristotele viveva comunque dentro il potere, mentre i Cinici, che erano veramente cinici, vivendo con poco non avevano certo bisogno delle raccomandazioni dei politici e dei loro favori: insomma erano un po’ estremisti, movimentisti, e rompicoglioni: sia per quelli che esercitavano il potere che per il sistematico Aristotele. Poi, leggendo, vediamo che l’intento di Tiro Fisso non è poi quello di divulgare la cultura filosofica, ma quello, come si dice, di “cucire un bel vestitino” a un non meglio identificato personaggio (elbano?) con il quale sembra intercorrere una dialettica diciamo molto attenuata. Ci siamo sforzati di indovinare chi possa essere Tiro Fisso e chi il suo bersaglio; e ora siamo in difficoltà a attribuire all’uno o all’altro il profilo di Aristotele o quello del Cinico tramandato da Diogene Laerzio. Certo, il contesto è quello della crisi della greca ‘Polis’ (nel nostro caso Portoferraio), della sfiducia nei valori della democrazia corrotta (Portoferraio), della Politica (come a Portoferraio: ma a questo ci pensa ‘L’Isola e la città’ con la partecipazione); però non vediamo menti sistematiche, e della filosofia cinica ci sembra presente solo la negazione di ogni discorso, “non potendosi predicare che per differenza”. Il grande dibattito post socratico e post platonico da noi è ridotto a un ‘blog’ in ‘rete’, dove cerchi di discutere e poi ti accorgi che ognuno, anziché parlare di sé e proporre le sue idee, parla dell’altro da sé, e di come sono sbagliate le sue idee, e di come era quando c’erano loro, e di come sarà se verranno loro. Oddìo: Tiro Fisso è persona colta e gentile. E raramente trascorre all’acredine e a manifestazioni di intolleranza, soprattutto verso persone che, come sembra essere il suo interlocutore, si muovono in qualche modo nell’ambito variatissimo delle parole (filosofo? scrittore? giornalista?). Non se la prenda, Tiro Fisso. Se proprio lo trova irritante, si consoli ancora con le parole di Diogene il Cinico: “il sole penetra anche nelle latrine, ma non ne è contaminato”. La Primula Russa (noino) PS. Egregio Sig. Rossi, non sia così duro scontroso con il Sig. Tiro Fisso; è vero che “chi non fa, non falla”, ma “se chi falla, falla sempre, è meglio che ‘na facci”


Primula Rossa Fiori Piante

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