Gentile Redazione Le mando questo mio semplice scritto. Veda se ritiene tile pubblicarlo, grazie. Il 2 ottobre 2005 è stata celebrata la festa dei nonni, e il resto dell'anno? Una festa in più, specie se dedicata ai nonni, non fa male. Anzi, potrebbe rappresentare un fatto positivo, a patto di ricordarci dei nonni e dei loro problemi anche negli altri giorni dell'anno. I motivi per ricordarci dei nonni sono tanti. In primo luogo perché le conquiste economiche e sociali nel nostro paese non sono venute dal nulla, sono costate enormi sacrifici anche ai nostri nonni. Lo stesso allungamento delle aspettative di vita, è giustamente considerato, misura di successo del modello sociale costruito, una conquista sudata, con l'impegno partecipativo dei nostri nonni. Forse dovremmo chiederci se la qualità e quantità della vita assicurata oggi a moltissimi nonni li paghi dei sacrifici sostenuti. Oggi i nonni sono, un aiuto e sostegno economico ai figli, accudimento e cura dei nipoti, volontariato in tutti i campi, lavori socialmente utili, assistenza ai famigliari più anziani e a quelli più bisognosi, svolgono attività culturali, sportive e ricreative, sono gli impegni e le diverse attività, utili e preziose per l'intera società, che svolgono i nostri nonni. Ma non sempre i nonni sono rispettati e adeguatamente considerati.Intanto le promesse fatte e non mantenute: dei sei milioni e mezzo di pensionati al minimo, ce ne sono ancora cinque milioni che attendono il famoso milione al mese promesso dal governo di centrodestra, e in vista delle prossime elezioni politiche, si sentono aleggiare nuove promesse. In questi ultimi anni il potere d'acquisto delle pensioni è diminuito, per effetto dell'aumento dei prezzi e dei tagli dei finanziamenti a Regioni, Province, e Comuni,con le leggi finanziarie degli ultimi 4 anni e ora anche con la legge finanziaria 2006, con relativo taglio dei servizi e aumento delle tariffe. I soldi per ridurre le tasse ai ricchi o per condonare gli evasori li hanno trovati, ma non ci sono stati interventi, ne per frenare il caro vita, ne per rivalutare adeguatamente le pensioni, non c'è stata nemmeno la restituzione delle tasse pagate in più per l'effetto dell' inflazione ( il cosiddetto fiscal-drag ). L'assistenza agli anziani , spesso non autosufficienti, resta per molti casi a totale carico delle famiglie, sempre più spesso ricorrono all'aiuto delle badanti, nella sanità le iste di attesa sulle prestazioni sono sempre più lunghe, e ticket sempre più cari.il tutto senza che queste domande di servizio siano analizzate, e messe in quella rete di servizi che dovrebbero essere costruiti sul territorio per i più bisognosi. Diciamolo al governo, che vogliamo meno promesse e più fatti concreti per i più bisognosi, per i nonni, bisognerebbe adottare alcune cose da subito, istituire un fondo nazionale per la tutela dei non autosufficienti, misure urgenti per frenare il carovita, tutelare il potere d'acquisto delle pensioni, garantire servizi e sostegni più adeguati, in particolare per le persone non autosufficienti, che vanno messe al primo posto. Abolire i ticket sanitari, annullare le liste di attesa nelle prestazioni sanitarie. Tutti assieme facciamo sentire la nostra voce, e fare tutti qualcosa di più nella società, per fare stare bene i nostri nonni, possibilmente dentro una società piena di valori, piena di diritti, piena di solidarietà, piena di umanità, in una società più giusta verso i più bisognosi.
anziano