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Un Piano Regolatore pieno di contraddizioni, dimenticanze e clamorosi errori”

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 13 novembre 2005

L’UNIONE per Marciana Marina REGOLAMENTO URBANISTICO: CHE PASTICCIO, SIGNOR SINDACO! “Un Piano Regolatore pieno di contraddizioni, dimenticanze e clamorosi errori” E’ stato adottato dal Consiglio Comunale il tanto atteso Regolamento Urbanistico del Piano Regolatore. Atteso soprattutto da cittadini pronti a costruire la prima casa, tecnici del settore, imprenditori edili. Ma tanta attesa non è stata ricompensata: il Regolamento Urbanistico contiene tali e tanti errori da essere in pratica inutilizzabile per gli scopi che l’ Amministrazione Comunale si era prefissata. Un vero pasticcio, con alcuni aspetti tanto paradossali da essere incredibili. Per fortuna ci sono ancora i tempi e i modi per correggere gli errori commessi: il Regolamento è stato adottato dal Consiglio Comunale con una prima approvazione, ma per essere definitivo dovrà essere di nuovo discusso e votato in Consiglio dopo che cittadini, associazioni, partiti ed enti come la Provincia e la Regione avranno avanzato le loro osservazioni. Con intenti seri e costruttivi Partiti politici come i DS di Marciana Marina e associazioni come Legambiente hanno già formalizzato le loro osservazioni. Speriamo che il Consiglio Comunale dia ascolto ai rappresentanti della minoranza e accolga queste osservazioni, nell’interesse di tutti i cittadini del nostro paese che non meritano di essere amministrati in un modo così approssimativo e sprovveduto. Con questo giornalino passiamo in rapida rassegna gli aspetti più contestati e le relative proposte avanzate dai DS e da Legambiente (che ringraziamo per averci fornito le osservazioni di cui pubblichiamo qualche stralcio), con l’intento di contribuire a fare chiarezza e di informare i cittadini di quello che sta succedendo nel nostro paese. CI SONO DUBBI SULLA VALIDITA’ DEL PIANO STRUTTURALE E DEL REGOLAMENTO URBANISTICO Il Regolamento Urbanistico (RU) adottato dal Comune di Marciana fa riferimento ad un atto precedente: il Piano Strutturale che dovrebbe, secondo la Legge, essere stato definitivamente approvato. Così non è. Il Piano Strutturale di Marciana Marina non ha infatti completato l’iter autorizzativo perché non sono state accolte e portate all’approvazione del Consiglio Comunale le prescrizioni formulate dall’ Ente Parco relative ad oltre 30% del territorio comunale, con richiesta di mutamenti sostanziali riguardanti aree di grande interesse naturalistico come la Cala e il Bagno. La scelta del Comune viola il Decreto del Presidente della Repubblica che istituisce il Parco e la legge 394/91 sulle Aree Protette. In questa situazione, se l’Amministrazione procedesse imperterrita per la sua strada e in forza dei Regolamenti approvati arrivasse al rilascio di concessioni, qualsiasi cittadino o Ente interessato potrebbe rivolgersi al TAR o al Consiglio di Stato per richiedere l’annullamento di queste concessioni. Per prevenire questi contenziosi, assicurare la certezza del diritto, tutelare le aree di interesse naturalistico, Legambiente ha proposto di sospendere l’approvazione del RU, sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale le prescrizioni del Parco al Piano strutturale e solo successivamente riprendere la strada interrotta. VALUTAZIONE AMBIENTALE QUASI INESISTENTE La Valutazione Ambientale del Regolamento Urbanistico del Comune di Marciana Marina è molto carente, una mancanza di analisi preoccupante che culmina nel punto 5 “Energia” che ha come unica analisi dei dati: “Non si rilevano”. SI SONO SCORDATI LA ZPS EUROPEA Il Regolamento adottato non tiene conto che nel maggio 2004 l’Unione Europea e il Ministero dell’Ambiente, con propri atti formali hanno classificato buona parte del territorio comunale come Zona di Protezione Speciale (ZPS). La Regione Toscana ha recepito queste indicazioni e con una sua Legge ha stabilito l’obbligo per i Comuni che approvano i Piani e Regolamenti di far precedere tale approvazione da uno studio dettagliato che valuti gli effetti delle trasformazioni del territorio previste dal Piano sull’habitat naturale e sulle specie animali presenti. Tale studio deve essere eseguito secondo le indicazioni della Legge e i risultati sintetizzati in relazione chiamata “Valutazione di Incidenza”, che deve costituire parte integrante del Piano in approvazione. Il RU adottato non contiene alcuna Valutazione di Incidenza ed è quindi incompleto. Legambiente ha proposto che questa valutazione di incidenza venga realizzata a norma di Legge e sia inserita in modo organico nel Regolamento Urbanistico in via di approvazione. IL METANO NON TI DA UNA MANO Il R.U. dice che “il rilascio di permessi di costruire per la realizzazione di nuovi edifici o per la ristrutturazione di quelli esistenti, è subordinato all’allacciamento alla rete del gas metano.” Lo stesso vale per le attività produttive. Questo impedirebbe di costruire perchè la rete di distribuzione del gas presente a Marciana Marina è di G.P.L. - Gas Petrolio L.iquefatto – Propano e non di Metano. Praticamente inesistente, la parte sulle energie rinnovabili. Si perde completamente l’occasione per proporre misure di risparmio energetico, solare termico, fotovoltaico, minieolico e per indirizzare i cittadini verso gli incentivi regionali e nazionali. Visto anche l’obbligo della legge regionale di dotare le nuove costruzioni di impianti di risparmio energetico ed energie alternative, il R.U. dovrebbero contenere previsioni ben più precise. Il Comune invece contrappone il gas GPL (sbagliando e chiamandolo metano), che non è certamente una risorsa rinnovabile, alla realizzazione di veri impianti di energie rinnovabili che andrebbero incoraggiati in ogni modo nel R.U., anche con incentivi alla bioedilizia . SE PRIMA NON SI REALIZZANO POTABILIZZATORE E DEPURATORE NESSUNO POTRA’ COSTRUIRE (MA NON SI POSSONO FARE) Il RU prevede la realizzazione di due importanti opere, quali un impianto per rendere potabili le acque marine e un impianto per depurare le acque delle fogne. Peccato che l’Ente che dovrebbe costruire il potabilizzatore, cioè l’ASA, ha più volte dichiarato alla stampa che il potabilizzatore/dissalatore di Marciana Marina non verrà più realizzato perché troppo costoso. I nostri Amministratori non leggono i giornali e non vanno neppure alle riunioni: il 19 settembre i Sindaci dell’Elba riuniti nella sede della Comunità Montana di Portoferraio, ma non il nostro che era assente, e i rappresentati dell’ASA hanno formalmente deciso che il dissalatore non si farà. Anche per il depuratore ci sono problemi: il RU prevede che sia realizzato accanto a via Aldo Moro, dietro il Cimitero Comunale, ma la legge prevede una fascia di rispetto e di inedificabilità assoluta per un raggio di 100 metri. In questo raggio rientrano il Cimitero, il Diving Center, il vecchio Bruciatore ed il Capannone comunale. Conclusione: in quella sede il depuratore non si può fare. Il problema non è solo che in questo modo due importanti problemi come quello dell’approvvigionamento idrico nei mesi estivi e quello del funzionamento della rete fognaria resteranno non risolti, il RU prevede in modo inequivocabile nelle sue Norme Tecniche di Attuazione all’articolo 63, che fino a quando non saranno realizzati potabilizzatore e depuratore non si potranno rilasciare concessioni per nuove abitazioni. Quindi anche dopo l’approvazione definitiva del RU tutto bloccato e niente costruzioni. I DS hanno proposto che il RU preveda la possibilità di attuare soluzioni tecniche diverse dato che quelle previste sono irrealizzabili e che le norme di salvaguardia siano applicate in modo più flessibile tenendo conto delle particolarità delle diverse zone e della possibilità di porre prescrizioni, quali depuratori privati e sistemi di riutilizzo delle acque reflue per usi domestici non potabili, tali da ridurre l’impatto delle nuove costruzioni sui problemi idrici e fognari del Paese. SINDACI (IL NOSTRO NON C’ERA) ASA, ATO: IL DISSALATORE NON S’HA DA FARE Dal Documento approvato nell’incontro del 19. settembre 2005: “I rappresentanti delle amministrazioni di Portoferraio, Campo nell’Elba, Capoliveri, Rio Marina, Rio Elba, Comunità Montana Elba e Capraia, partecipanti all’incontro del 19.09.2005 (…) Rilevano inoltre che il rifornimento idrico è stato adeguato pur in assenza dei rifornimenti idrici attraverso nave cisterna e del contributo del dissalatore, la cui realizzazione era stata prevista a Marciana Marina. (…) Tutto ciò premesso i Sindaci, unitamente ai due rappresentanti dell’Isola in seno al Consiglio d’Amministrazione della Autorità di Ambito, delineano qui di seguito gli orientamenti cui dovranno attenersi gli interventi e le attività prioritarie: (…) e) utilizzazione dei fondi pubblici altrimenti destinati alla esecuzione del dissalatore per gli adempimenti di cui sopra NEI COMPARTI NON SI POTRA’ COSTRUIRE DIRETTAMENTE Gli Amministratori hanno speso buona parte delle loro energie e del loro tempo per assicurare ai marinesi che avevano intenzione di costruire una prima casa su terreno di loro proprietà che i loro bisogni sarebbero stati soddisfatti. Hanno raccolto domande, fatto elenchi, persino insediato una commissione consiliare per definire i criteri di assegnazione. Tempo ed energie sprecate. Nel RU approvato sta scritto che si costruiranno 33 nuove abitazioni ma non sta scritto da nessuna parte che si tratterà di prime case. Queste 33 nuove abitazioni si realizzeranno all’interno di zone definite come comparti, alcuni molto affollati (ad esempio nel comparto di Timonaia si costruiranno otto nuove abitazioni), senza che sia specificato alcuno dei criteri urbanistici seguiti per identificare l’aree e quantificare l’edificabilità. Ma l’aspetto più paradossale è che, al contraio di quanto pensano molti dei diretti interessati, non si potrà dare semplicemente incarico ad un professionista e farsi fare il progetto della casa.: in realtà tutti i proprietari dei terreni delle aree interessate dovranno trovare un accordo tra di loro e dare incarico ad un ingegnere o ad un architetto di redarre un Piano Unitario di Intervento, cioè un progetto di massima che definisca le aree di verde, i parcheggi, gli accessi e le strade interne e infine le case da costruire all’interno del comparto. Facile prevedere che l’accordo non sarà facile: chi già possiede una casa all’interno del comparto non avrà alcun interesse a farsi costruire una nuova abitazione nel terreno adiacente, chi intende costruire nel suo appezzamento dovrà indennizzare i proprietari dei terreni adiacenti che rinunciano alla costruzione. Può succedere così che nessuno costruisca perché non si trova un accordo, come può succedere che alla fine costruisca non chi ha veramente bisogno della prima casa ma chi ha i soldi per indennizare i confinanti. I DS propongono che si abbia il coraggio delle proprie scelte: la Amministrazione ha deciso di far costruire 33 nuove case? Bene, sul numero siamo d’accordo: allora si abbia l’onestà di dire quali sono i beneficiari di queste previsioni, con quali criteri sono stati individuati e si consenta loro di costruire senza inutili difficoltà burocratiche. I DS propongono che i comparti vengano eliminati e il RU si faccia carico di individuare aree edificabili, verde privato, parcheggi e strade secondo criteri urbanistici chiari e condivisibili. SI REVOCANO AMPLIAMENTI PREVISTI DAL VECCHIO PIANO Il RU prevede possibilità di ampliamento del 10% della volumetria esistente per gli edifici compresi nei comparti e non consente nessun ampliamento per gli altri edifici. Anche quelli che in base al vecchio Piano Regolatore potevano usufruire di ampliamenti non potranno più realizzarli. Un criterio puntivo assurdo, probabilmente frutto di ignoranza del territorio o di semplice disattenzione. I DS propongono che tutti gli edifici esistenti al di fuori del centro storico e non compresi nei comparti vengano schedati e si propongano per ciascuno di essi gli interventi adeguati, compresa la possibilità di ampliamenti quando le condizioni urbanistiche lo consentano. LA TABELLA E’ MUTA nell'allegato n. 2 - “Tabella riassuntiva delle capacità del PS e quota parte utilizzata nell'ambito del Regolamento Urbanistico”, nella colonna riassuntiva "Previsioni R.U." non è prevista nessuna possibilità di ampliamenti. 4 PIANI DI RECUPERO 4 REGALI Il Primo Piano di Recupero si riferisce all’Hotel Saint Claire si consente la trasformazione dell’albergo in miniappartamenti con conseguenze negative per l’occupazione, per la qualità dell’offerta turistica, per il carico urbanistico su rete idrica e fognaria. I DS propongono di limitare questa possibilità di trasformazione ad un massimo del 40% della volumetria esistente in modo da venire incontro alle esigenze della proprietà e scongiurare il rischio della chiusura senza snaturare le caretteristiche dell’immobile e la qualità dell’offerta turistica. Il Secondo Piano di Recupero si riferisce ai capannoni della vecchia SIE e consente una trasformazione della destinazione d’uso da artigianle a commerciale. In questo modo si offre la possibilità di realizzare supermercati e ipermercati che, come noto, possono aprire senza licenza comunale quando dispongono di una superficie superiore ai 200 mq. Supermercati e ipermercati metterebbero in grave crisi le piccole attività commerciali esistenti in paese fino a portarle alla chiusura. I DS propongono che venga fissato un limite di superficie, impedendo la possibilità di realizzare nuovi supermercati. Il Terzo Piano di Recupero si riferisce al vecchio pastificio, dove il vecchio piano prevedeva la realizzazione di nove appartamenti dei quali tre dovevano essere ceduti a prezzo concordato a residenti del nostro comune individuati in base ad una pubblica graduatoria. Il Piano cancella questa previsione, lasciando la possibilità di costruire un numero indefinito di miniappartamenti senza alcun vincolo. I DS propongono di riproporre le precedenti condizioni che la Amministrazione di centro-sinistra aveva concordato con i proprietari. Il Quarto ed ultimo Piano di Recupero interessa un piccolo immobile sito nel centro storico tra viale Amedeo e la Scaletta, per il quale si prevede la possibilità di ampliamento del 30% ed il cambio di destinazione d’uso a commerciale. Un regalo ingiustificato in una zona dove per tutti gli altri edifici non sono consentiti interventi. Si tratta di una zona centralissima priva di spazi pubblici adeguati. I DS propongono che si consenta l’ampliamento, anche del 40%, ma che lo si vincoli alla cessione di parte dell’area per destinarla alla realizzazione di una piazzetta pubblica. NON SI PREVEDONO INTEVENTI SPECIFICI PER GLI ALBERGHI Il RU prevede una possibile generica di ampliamento degli alberghi esistenti fino a un tetto massimo globale di 1080 mc, senza altra specificazione. In questa logica del chi primo arriva primo alloggia si potrebbe verificare il caso paradossale che tutta la volumetria consentita potrebbe essere realizzata da un solo albergo qualora presentasse per primo una richiesta in questo senso. I DS propongono un confronto serio con gli albergatori che consenta di procedere ad una schedatura delle attività esistenti in modo da assegnare a ciascun edificio la possibilità di effettuare interventi mirati tesi a migliorare e riqualificare le strutture esistenti ed adeguarle alle esigenze del mercato. STRADA DELLA CALA: UNA PROMESSA IRREALIZZABILE La previsione del R.U. del nuovo tracciato costiero della strada per raggiungere la località la Cala non tiene in alcun conto le prescrizioni al Piano Strutturale formulate dall’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano con Delibera Commissariale n. 292 del 12/12/2003 che escludono assolutamente tale intervento. Inoltre la realizzazione dei tracciati proposti dal R.U: comporterebbe la distruzione della sentieristica esistente. Non si comprende poi quale sarebbe il tracciato realmente realizzabile - che comunque non raggiungerebbe la frazione ma la avvicinerebbe soltanto - visto che si propone una strana biforcazione del tracciato. Inoltre è difficilmente ipotizzabile la realizzazione di un'opera di tale impatto in una fascia costiera sottoposta a vincoli ambientali e paesaggistici, con evidenti segni di dissesto idrogeologico, compresa nella ZPS e nel Parco Nazionale. Secondo Legambiente l'Amministrazione Comunale farebbe meglio a “segnalare, migliorare e rendere fruibile ed accessibile a tutti i cittadini - intervenendo anche per riaprire i tratti oggi privatizzati - la sentieristica esistente e a dotare la frazione della Cala di tecnologie innovative e di scarso impatto ambientale - già in uso in Parchi Nazionali come quello delle 5 Terre - per il trasporto di merci e per urgenze sanitarie”. Altrimenti “sembra una delle tante proposte messe nel R.U. per dar soddisfazione a qualcuno, sapendo bene che non si potranno realizzare davvero.” DOVE SONO I SENTIERI E GLI ACCESSI AL MARE? Il RU non riporta in maniera fedele la rete sentieristica del territorio, molti sentieri sono addirittura non indicati. E' poi incredibile che nel R.U. di un paese turistico ci si dimentichi di rilevare in cartografia degli accessi al mare di spiagge importanti come La Cala, Lo Schioppo e il Bagno. PER I MARINESI E NON PER VOI In Consiglio Comunale il Sindaco ha sempre accusato i Consiglieri di opposizione di perseguire polemiche fini a se stesse, di non aver mai fatto proposte costruttive, di aver usato le denunce non essendo capaci di un normale confronto politico. In questa caricatura della realtà il Sindaco e la Giunta hanno accreditato se stessi come i difensori dei diritti del paese e gli oppositori come degli incoscienti sfasciatutto. Per queste falsità e faziosità continuamente ripetute i nostri Amministratori non si sarebbero meritati i suggerimenti e le osservazioni che invece sono state presentate. Si sarebbero meritati, come nella vignetta della prima pagina, di presentarsi alla Regione e alla Provincia con la giraffa a strisce e il leone a fiori e si sarebbero meritati la figura da sprovveduti che avrebbero fatto. In questo modo a rimetterci sarebbero stati però tutti i marinesi che non meritano di essere amministrati in questo modo. Se cinque anni fa hanno in maggioranza sbagliato affidando il paese a questi sprovveduti, non per questo devono vedere i loro diritti negati dall’incapacità di questi amministratori. E siccome i cittadini onesti, i sostenitori dei partiti del centro sinistra, i membri delle associazioni del territorio e i consiglieri di opposizione sono persone serie e responsabili hanno preferito rinunciare ad una sterile rivincita ed hanno avanzato suggerimenti e osservazioni che consentiranno in Consiglio Comunale di correggere gli errori commessi e di presentare un Regolamento Urbanistico più serio ed efficace. Democratici di Sinistra Marciana Marina Stampa ed impaginazione proprie ottobre 2005