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Vi scrivo sulla Pace dai miei 17 anni

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : lunedì, 24 marzo 2003

Con questo articolo Lorenzo Lambardi inizia la sua collaborazione con Elbareport. Siamo particolarmente contenti di ospitare gli scritti di questo studente elbano che si è già distinto in un concorso giornalistico-scolastico a livello nazionale. Lorenzo ci aiuterà, speriamo, a leggere gli eventi di cui trattiamo con l'occhio e gli strumenti critici di una generazione diversa dalla nostra, su cui puntiamo con grande fiducia. Chi vi parla è un ragazzo di appena 17 anni. Vaghi sono i ricordi della guerra del ' 91, mentre le immagini di ciò che sta accadendo ora sono troppe, cruenti e paurose. Molti ragazzi, sia prima che dopo lo scoppio delle ostilità, non hanno voluto manifestare un dissenso che si portano dentro in maniera silenziosa, sentendosi quasi impotenti di fronte a tanto potenziale distruttivo. Oggi, 24/03, una manifestazione di studenti (e non) si è divincolata per Portoferraio. Si calcola che per le strade ci sia stato 1 / 6 degli studenti. Viene da chiedersi il motivo di tanta rassegnazione in persone che stanno vivendo il fiore degli anni. Spesso la "colpa" di tutto è attribuita alla nostra insularità. Non è da nascondere che il nostro distacco dalla terra-ferma ci porta a vivere quasi isolati dal mondo esterno lasciandoci "inebriati" dalla bellezza dell'Isola. Quello che ai giovani Elbani manca da troppo tempo non è tanto il poter comunicare con l'esterno (basti pensare dove è pubblicato questo articolo), ma è lo spirito critico che ha contraddistinto tantissime generazioni prima della nostra. Negli ultimi anni essere alla moda, l'apparire sempre di più, è divenuto lo scopo primario di ogni ragazzo/a. Non ci si interessa più della politica, né tanto meno di ciò che avviene fuori confine. Perché? Pare che le nostre menti siano strumentalizzate dalle televisioni e dalle multinazionali, non c'è attimo in cui non si parli di una certa marca, prodotto o chissà cosa. Il giovane Elbano poi, studente e non, è per "natura" proiettato al guadagno estivo facile e immenso. Sembra che i valori di fratellanza e unione non esistano più su questa terra, e si siano trasformati nell'accettare tutto passivamente senza alzare un dito. In maniera del tutto spontanea si ri-pescano vecchi slogan, facce, miti che hanno già dato il loro contributo alla storia sperando che cambi qualcosa. La rassegnazione di fronte a tutto quello che accade è tangibile, ci si limita a dire che siamo contrari a questo conflitto e i più valorosi tentano di darsi una spiegazione per auto-convincersi. Facendo un paragone molti più ragazzi protestarono contro la Riforma Moratti che contro la guerra. La coscienza di essere lontani da una certa situazione porta, quasi per istinto, a disinteressarsi del problema. Un disinteressamento che equivale, alla fine, a non conoscere il problema. GIà, anche la conoscenza è una grossa limitazione. Molti giovani sanno fino in fondo come è scoppiata la rivoluzione francese e non conoscono gli ultimi 50 - 70 di storia moderna. In un quadro non troppo roseo si inserisce quella piccola percentuale di ragazzi che nel modo più vario si attiva e lavora per creare forum, manifestazioni, momenti di riflessioni e via dicendo. A questi ragazzi, spesso delusi dal numero esiguo di partecipanti alle loro iniziative, va il mio più completo sostegno. Non fermiamoci mai. Continuiamo a diffondere il nostro messaggio di pace e fratellanza a tutte quelle persone che oggi sembrano assopite e un giorno, non lontano, la parola dei ragazzi tornerà ad avere un grande valore sociale.


manifestazione nurra studenti

manifestazione nurra studenti

pace studenti 24 marzo

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