Torna indietro

Legambiente su campi boe a Capoliveri e scadenza Piani Strutturali

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 06 novembre 2005

L'associazione ecologista ha inviato un articolata lettera sulla realizzazione di campi boe a Mola e Margidore, e Stralcio dalle Osservazione al Piano Strutturale del Comune di Capoliveri presentaste da LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano il 17 novembre 2002. Di seguito i testi dei due documenti: "Apprendiamo dalla stampa che nel Comune di Capoliveri, ed esattamente in località Mola – nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ed in vicinanza della zone umida compresa nel SIR Mola-Schiopparello - e in località Margidiore - di fronte alla fascia costiera compresa nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano –, in due aree marine con notevole ed estesa presenza di Posidonia oceanica -Habitat prioritario UE e per questo SIC là dove se ne riscontra l’esistenza di praterie - sono in corso di realizzazione due campi boe che dovrebbero ospitare centinaia di posti barca ed addirittura la realizzazione di una diga a Margidore. Per quanto a nostra conoscenza ci risulta: che a Mola sono già in fase di realizzazione, all’interno dell’Area Protetta, i corpi morti per la creazione del campo boe attraverso la posa in opera di catenarie; che a Mola sia previsto dal “Piano dei Porti e degli Approdi Turistici” della Regione Toscana un Approdo Turistico per 250 posti barca; che una richiesta della precedente Amministrazione Comunale di Capoliveri di realizzare con urgenza un campo boe sia stata respinta dalla Regione Toscana, rimandando giustamente il tutto all’adozione di una Variante Urbanistica ad hoc ed all’approvazione del successivo progetto da parte del Comune e di tutti gli Enti competenti ed al rilascio delle necessarie concessioni Comunali. Per quanto riguarda Margidore la Regione Toscana respinse la richiesta dell’Amministrazione Comunale di Capoliveri di inserire nel “Piano dei Porti e degli Approdi Turistici” una struttura avente caratteristiche molto simili a quella oggi proposta ed a quanto pare in via di realizzazione. In tutti e due i casi, a quanto di nostra conoscenza, oggi ci si troverebbe di fronte a semplici concessioni demaniali dello specchio acqueo che non costituiscono certamente titolo alla realizzazione diretta, senza le successive concessioni, di strutture ospitanti centinaia di imbarcazioni, catenarie, corpi morti affossati sulla Posidonia ed una diga. Si chiede quindi alle SS.VV: di sapere: 1) se i lavori in corso di realizzazione a Mola abbiano ricevuto le necessarie autorizzazioni ed in particolar modo il nulla-osta del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano; 2) Se i “progetti” di Mola e Margidore siano conformi alla destinazione urbanistica delle aree interessate, se siano stati approvati attraverso le necessarie Varianti agli strumenti urbanistici vigenti così come già richiesto in precedenza per Mola dagli Uffici della Regione Toscana; 3) Quali siano gli strumenti urbanistici vigenti che permetterebbero la realizzazione dei due campi boe e delle relative strutture a terra ed a mare, visto che, per la legge Regionale 5/95, secondo la quale è stato redatto il Piano Strutturale di Capoliveri, il Piano Stesso è sospeso, in quanto si sono superati i tre anni dall’adozione senza portare all’approvazione del Consiglio Comunale le osservazioni e l’approvazione del P.S. ed è quindi scattato il Regime di Salvaguardia che consentirebbe la sola ristrutturazione edilizia. 4) Se la Regione Toscana abbia recepito ed autorizzato tali progetti e se li ritenga conformi con il “Piano dei Porti e degli Approdi Turistici” ed all’iter fissato dalla normativa urbanistica vigente per la realizzazione di strutture di questo tipo ed al PTC della Provincia di Livorno; 5) Se si sia in presenza di sole concessioni demaniali degli specchi d’acqua interessati, oppure se il Comune di Capoliveri abbia già provveduto – e con quali atti ed iter – ad approvare le necessarie varianti agli strumenti urbanistici ed a rilasciare le relative concessioni comunali ai soggetti interessati; 6) Se vi siano i necessari nullaosta da parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, così come prevedono il Decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1996 ”Istituzione dell'Ente Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano” - “Misure di salvaguardia del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano” - e la “legge Quadro sulle Aree Protette 394/1991” all’articolo 13 - Nulla osta; 7) Se i campi boe di Mola e Margidore interferiscano con la presenza di praterie di Posidonia oceanica – a nostra conoscenza i corpi morti verrebbero direttamente infossati su fondali ricchi di questa pianta marina protetta dalle Direttive dell’Unione Europea – e se sia stata richiesta per questo la Valutazione di Impatto Ambientale riguardante le due strutture che si vorrebbero realizzare e la mitigazione dello stesso con la creazione di ormeggi ad impatto quasi nullo come quelli realizzati mediante perni infissi sul fondo che eliminano la necessità di corpi morti e catenarie e relativa escavazione dei fondali. Si coglie l’occasione per segnalare che nelle stesse condizioni di Regime di Salvaguardia si trovano anche i Comuni di Campo nell’Elba e Porto Azzurro, che – esattamente con le modalità di Capoliveri - non hanno mai concluso gli iter approvativi dei rispettivi Piani Strutturali, e si richiedono interventi chiarificatori da parte della Regione Toscana rispetto alla situazione urbanistica e di rilascio delle concessioni edilizie venutasi a creare con la non ottemperanza dei termini di approvazione dei P.S. previsti dalla legislazione regionale. Per LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano Il Presidente Gian Lorenzo Anselmi Stralcio dalle Osservazione al Piano Strutturale del Comune di Capoliveri presentaste da LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano il 17 novembre 2002 Campi boe, approdi, Parco Marino Il Piano Strutturale propone la realizzazione di campi boe praticamente davanti a tutte le spiagge più frequentate, ma anche la realizzazione di due approdi turistici: quello “storico” di Mola, previsto dal Piano dei Porti e degli approdi Turistici della Regione Toscana, e uno a Margidore, “ove è presente una piccola diga frangi flutto”, non previsto dal Piano dei Porti e degli approdi Turistici della Regione Toscana e per il quale il Piano Strutturale non fornisce dati e previsioni sulla natura dell’approdo e sulla quantità di imbarcazioni che dovrebbe contenere. E’ evidente che la realizzazione di queste strutture non è in sintonia con la richiesta del Comune di Capoliveri di istituire un’Area Marina Protetta in gran parte della costa capoliverese. LEGAMBIENTE chiede che venga stralciata dal Piano Strutturale ogni previsione di approdi turistici non contenuta nel Piano dei Porti e degli approdi Turistici della Regione Toscana (Margidore) e chiede che nel Piano Strutturale si specifichino meglio la quantità di imbarcazioni previste per ogni UTOE e l’ubicazione e la natura di ogni campo boe, alcuni dei quali sembrano francamente inutili e pensati solo per risolvere piccoli problemi specifici. Inoltre, se si andrà alla realizzazione di campi boe in un’area marina della quale lo stesso Piano richiede la protezione, non si può pensare alla realizzazione di un così esteso e puntiforme intervento utilizzando le tecniche tradizionali (corpi morti e catenarie); si invita l’Amministrazione Comunale a realizzare i campi boe solo dove è veramente dimostrabile la necessità, a realizzarli con tecniche moderne e di basso impatto (perni a vite, ecc.) e a prevedere la realizzazione solo se saranno assicurati i necessari servizi per impedire qualsiasi forma di inquinamento, scarico a mare di liquami ed oli, ecc. che non possono essere tollerati in un’Area Marina Protetta. Per l’Approdo Turistico di Mola, LEGAMBENTE conferma l’accettazione di una struttura inserita nel Piano Regionale dei Porti e degli Approdi Turistici, invita l’Amministrazione a realizzare le necessarie strutture con le moderne tecniche che possono assicurare la minimizzazione dell’impatto ambientale su una zona che comprende la vicina Zona Umida, una estesa prateria di posidonia e che lo stesso Comune chiede di inserire in un’Area Marina Protetta; per questo è necessario legare la realizzazione dell’Approdo Turistico ad un accurata Valutazione dell’impatto ambientale che preveda, oltre che ai necessari modelli matematici basati sullo studio delle correnti, anche prove in vasca e simulazioni virtuali. Il Piano ipotizza anche servizi nautici pubblici per i collegamenti costieri, anche per questi bisognerà pensare ad imbarcazioni con accorgimenti tecnologici per la riduzione dell’impatto ambientale sull’Area Marina Protetta, ma anche alla realizzazione di pontili di attracco nelle varie spiagge che non sembrano contemplati dal Piano e che creerebbero problemi per la balneazione. Per la delicatezza dei problemi di tipo ambientale e strutturale che si potrebbero porre, ci sembra che queste problematiche vadano meglio definite nel Piano Strutturale e più in generale in un rapporto di concertazione con gli altri Enti e non certo rimandate alla redazione del Regolamento Edilizio che in gran parte non si potrà occupare di questioni inerenti il mare ed il suo utilizzo.


cantiere mola capoliveri

cantiere mola capoliveri

lacona panorama laconella

lacona panorama laconella

posidonia piante mare sub

posidonia piante mare sub