Uno dei giochi più praticati da noi bimbi pretelevisivi era la "Fresca Insalatina", che si svolgeva cosi: facendo la conta si stabiliva chi era il "cane" e l'ordine in cui si sarebbe "passato" il cane medesimo che assumeva la posizione curva della cavallina, per farsi scavalcare dai giocatori che lo saltavano appoggiandogli le mani sulla schiena. Ciascuno dei giocatori prima di saltare cantava un verso di una filastrocca che per noi impuberi era solo una cosa quasi priva di senso, ma che riletta oggi ci mostra il livello più che scollacciato e allusivo decisamente pornografico (o pornofonico?) dei giochi che la tradizione popolare consegnava a noi anime candide "Alla fresca insalatina ce l'ho bona e tenerina ce l'ho bona e da mangia' la signorina la viene a compra' e ne compra un bel mazzetto glielo ficco glielo stiocco ce lo metto tutto tutto fino al gusto gusto e gustiera domani sera alla prossima passata ci sarà il colpo del coniglio! (passata muta con colpo del coniglio) e dissi e lo ridissi e lo ridissi ancora fratelli miei fuggiamo! A quel punto tutti i partecipanti che si erano mossi di un passo in avanti ad ogni salto di un concorrente che li seguiva, scappavano ed il primo che veniva toccato dal "cane" diventava a sua volta "cane" e andava sotto. Resta da chiarire che cosa fosse il "colpo del coniglio". Orbene in quella società decisamente grezza di usava di tanto in tanto giustiziare un povero coniglio (meglio ancora conigliolo) assestandogli un secco fendente con la mano aperta nel ceppicone (vertebre cervicali), che oggi in tempo di conoscenza di arti marziali d'oriente si definirebbe un colpo di Karate. L'spetto più sgradevole del fare il "cane" nella "Fresca insalatina" era proprio quello del "colpo del coniglio" perchè non sempre il giocatore demandato per turno a darlo lo faceva sinbolicamente. Ordunque, vi domanderete perchè mai ci siamo messi a riesumare questi scampoli di memoria popolare. Vi accontentiamo. L'immagine un po' tremebonda del "cane" curvato e in attesa del "colpo del coniglio" come una vittima sacrificale, ci ha richiamato la posizione che ha assunto quella che dovrebbe essere la classe dirigente elbana quando ha capito che la stagione delle inchieste giudiziarie sull'Elba era tutto fuorchè esaurita. Il luogo di reagire discutendo i fatti che (a torto o a ragione) hanno di nuovo acceso i riflettori sulla nostra isola, i maggiorenti si sono quasi tutti zittati ma non è stato un rispettoso silenzio vissuto a testa alta, no, come nella "fresca insalatina" si sono appecorinati attendendo il colpo del coniglio prossimo venturo, e sperando nella clemenza del destino.