C'è una storiella, antica come quelle che racconta il Berlusca (che poi ci sghignazza su per primo e quasi sempre da solo che si vede che pensa "Sarò ganzo?" mentre alla gente normale quel sorriso d'autocompiacimento fa compiere una pregevole operazione etnografica con il recupero dai bassifondi linguistici ferajesi la scurrile quanto efficace espressione: "O ridimi un po' su questa fava ..." C'èra una storiella antica di quel fessacchiotto che fu indotto da alcuni burloni che fingevano di non riuscire a rirare la manignia dell'allarme di un treno a farlo sui e che se ne vantò col capotreno specificando che era stato lui e con una mano soltanto. Il pelato riconcimato per tornare a lui ha fatto qualcosa del genere, allo striscio e busso di Ciampi (trad. popo' di tonti, se non c'era l'euro questa crisi ci aveva assistemato! Fate meno discorsi e più riforme) oltre al sorriso beota ha opposto un incontestabile ragionamento: "Abbiamo fatto più riforme di qualunque altro governo!" Ora l'avete presenti le riforme di questo governo escluse le diverse "salvaculo" per questo o quell'amico? Belle, belle davvero! La Signora Moratti ha detto che in pochi hanno letto la riforma dell'università che contestano. Ma se si guarda a quell'altro capolavoro che è la "devolution" appare chiaro che quella non l'ha neppure letta chi l'ha scritta. Sì, come quello della barzelletta inizioale, hanno tirano il freno e con una mano sola (la destra ovviamente), ma non s'è fermato un treno, si è fermato un paese che non riesce più a ripartire.