Estrarre l’oro dal fango, togliere il salmastro dalle monete antiche intrappolate nel relitto affondato. Il Polluce ricrea la scenografia di un vecchio film sulla febbre dell’oro, ricerche spasmodiche, attese nervose. La foto che proponiamo documenta proprio uno dei momenti di molto relativo "relax" vissuti 103 metri sotto la superficie del mare, nella campana di sopravvivenza dai sub impegnati nelle operazioni di recupero del prezioso carico. Martedì il Polluce ha ripagato la pazienza dei sub e dei tecnici in superficie: un centinaio di monete d’argento, collane in oro a maglia quadra, un anello, una scatola d’avorio intarsiato, bottoni d’argento. Nonostante l’operazione abbia subito dei ritardi per problemi tecnici, nel tardo pomeriggio sul pontone del rimorchiatore Meloria c’era un “tintinnar di gioielli”. Le ricerche si sono infatti concetrate nella zona delle cabine di lusso, laddove i facoltosi passeggeri del Polluce centosessantaquattro anni fa avevano riposto i loro beni. Nessuna traccia dei lingotti d’oro, per ora più una leggenda che una concreta speranza. Le ricerche saranno sospese per due giorni. Pausa tecnica, per consentire al Meloria di fare rifornimento a Livorno di elio e ossigeno per i sommozzatori. I lavori di recupero del tesoro sepolto nel fango a 103 metri di profondità riprenderanno venerdì prossimo.
Polluce Campana interno