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Controcopertina: Il richiamo della foresta

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 28 ottobre 2005

Che cosa è personale e che cosa è politico? Sembra che non si riesca ad uscire da questo strano "conflitto di interessi". Forse è proprio la caratteristica dello scoglio. Riflessione inevitabile dopo aver letto la lettera di Daniele Marmeggi. Alla seconda lettera di Gian Paolo Soria non avrei mai risposto (e mi dà fastido pure usare la prima persona singolare). Era proprio della serie "Allora non avete capito niente", e anche la titolazione non aiutava. Poi però scrive Daniele, che per me è come un fratello, e gli affetti personali tornano in ballo. Ma la nostra amicizia personale non è argomento interessante per nessuno. Quindi, fatta questa precisazione, ritorno ai contenuti. Completamente sbagliati, e il fatto che li esprima un carissimo amico non li rende meno sbagliati. Ma di cosa si sta parlando? Graziani è stato arrestato con l'accusa di CONCUSSIONE. Quindi non è un mistero il motivo che l'ha portato in carcere: il pubblico ministero ritiene di aver scoperto un giro di tangenti. Punto. Un classico reato della poltica. E quindi la questione riguarda tanto Graziani quanto Ageno e Febbo. Cioè amministratori elbani, responsabili (strano dover ripetere questi concetti elementari) della cosa pubblica. E al di là delle questioni finite in tribunale, né Soria né Marmeggi dedicano mezza parola alle contestazioni specifiche già espresse nero su bianco, (e purtroppo siamo alla terza ripetizione): che ne pensano Soria, Marmeggi, i DS, i verdi, i cittadini, dei progetti urbanistici passati e forse futuri di Campo nell'Elba? Che cosa replicano di fronte alle fantasiose statistiche demografiche (ma forse lo dovremmo chiedere al professor Bottai, che ha espresso una solidarietà vibrante a Graziani) che avallavano un incremento demografico inesistente per giustificare la consueta colata di cemento? Come giustificano il ricorso a Roberto Daviddi, che aveva una condanna passata in giudicato? Le domande probabilmente sarebbero più numerose, e anche su altri argomenti, altrettanto importanti. Che le faccia Cesare Sangalli o Pinco Pallo è lo stesso. Magari è strano che non gliele abbiano fatte i campesi, o più in generale gli elbani, soprattutto gli elbani di sinistra e gli ambientalisti. Io ogni anno, soprattutto negli ultimi anni, vedo un'isola più degradata, ora anche a livello morale. Io devo accettare, per esempio, che in un'isola che è Parco Naturale da oltre dieci anni la raccolta differenziata sia ai livelli più bassi di Italia, e queste sono statistiche, non opinioni, come documentato da Legambiente. Devo accettare che l'ex presidente della Comunità Montana spendesse i soldi dei cittadini nei modi più divertenti e pensare che nessuno gli abbia mai fatto notare che non è proprio corretto, e che poi magari ci scappa l'accusa di peculato (ecco perché, se qualcuno ancora non l'avesse capito, quando arriva la magistratura è troppo tardi: perché ogni altro freno e controllo non è scattato prima). Potrei andare avanti, ma mi fermo. Se questa davvero è la polemica di Cesare Sangalli, allora mi sono già venuto a noia da solo. Cesare Sangalli Caro Cesare Credo di essere come la moglie di Cesare (l'altro) al di sopra di ogni sospetto di connivenza con la cultura dell'illegalità, se non altro per le accuse (formulate sempre in maniera allusivamente vile) che mi è toccato sopportare per mesi e mesi insieme ad altri che avevano fatto solo il loro dovere di informare. Accuse ad ampio raggio da quella di "infangare l'immagine dell'isola" a quella di aver contribuito addirittura al determinarsi di luttuosi eventi, quasi tutte formulate da tirapiedi che non parlavano tanto per convinzione personale quanto perchè erano in una maniera o in un altra a libro paga dei galantuomini "infangati". Ciò premesso Cesare credo di aver letto negli interventi di Gian Paolo Soria ed in quello di Daniele Marmeggi contenuti che forse non meritavano frasi così "tranchant" come quelle che hai loro dedicato. Ma per evitare di intramagliarmi anche io in una discussione complessa, non so fino a che punto utile, vorrei ripartire da alcuni punti fermi. Il primo è che in quest'isola il problema della legalità esiste e come; il secondo è che non fa un favore alla comunità chi minimizza il fenomeno; il terzo è che bisogna sempre attenersi ai fatti ed alle verità processualmente dimostrate; il quarto è che la cultura dell'illegalità è meglio prevenirla prima che curarla, e la prevenzione non può essere fatta in maniera diversa che dalla coltivazione e dalla diffusione della cultura della legalità. Sono sicuro che su questi quattro punti posso ritrovarmi con te Marmeggi, Soria e con le persone oneste che vivono in quest'isola che sono la stragrande maggioranza. E sono sicuro anche che se ci ponessimo di fronte ad obiettivi, impegni concreti finiremmo anche per vedere stondarsi le punte della polemica. Ti saluto


su la testa baldi sangalli

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