"Una vera e propria caccia al turista: anche occasionale - si apre così un articolo pubblicato sul Corriede della Sera parlando di un salasso che si profila - da raggiungere, individuare e tassare: sperando a questo punto che ritorni. E' la singolare proposta di alcuni parlamentari di An, che suggeriscono la possibilità per i Comuni di applicare un «contributo di soggiorno», il cui gettito andrà a potenziare i servizi e le attività turistico-alberghiere, nonchè la valorizzazione dei beni culturali e dei centri storici. In un emendamento alla legge finanziaria, i senatori Specchia, Zappacosta e Bongiorno di An suggeriscono anche i criteri dell'imposta: andranno così individuate le persone «non residenti che prendono alloggio, in via temporanea, in alberghi, campeggi, abitazioni private» (in questo caso, per un periodo inferiore all'anno) con esclusione degli ostelli per i giovani. Vengono esclusi coloro che prendono alloggio in abitazioni private senza l'intermediazione di agenzie turistiche o immobiliari, mentre la tariffa verrà differenziata a seconda delle categorie delle strutture ricettive entro il limite massimo del 5% di tali prezzi. Gli evasori dovranno pagare una sanzione sino al doppio del contributo evaso". La notizia in un compresorio come il nostro dell'Arcipelago che trova nel turismo il suo principale se non unico sostentamento economico è destinata sicuramente a far discutere. La proposta di A.N. non troverà entusiastica accoglienza presso gli operatori del settore turistico alberghiero che, in caso di approvazione, sarebbero costretti ad un aumento dei prezzi che determinerebbero una ulteriore diminuzione della competitività delle offerte turistiche nazionali (ed anche elbane) rispetto ad una concorrenza sempre più agguerrita. E la misura di questa "nuova tassa" che si vorrebbe introdurre sarebbe anche rilevante, saremmo molto oltre l'"obolo piombinese" richiesto dal Sindaco Anselmi, e che è stato violentemente contestato. Nel caso l'emendamento passasse il balzello scatterebbe per ogni giorno trascorso all'Elba non solo dai turisti, ma pure (a vedere la formulazione) dai lavoratori pendolari, quando occasionalmente o per lunghi periodi si fermano all'Elba. Un'ipotesi che riteniamo senza mezzi termini sciagurata. Un'idea balzana comprensibile solo alla luce del disastro economico nazionale che induce a far cassa senza andare molto per il sottile. Crediamo che urga un'iniziativa politica delle istituzioni e delle forze politiche elbane (a far capo da A.N. a cui appartengono i senatori proponenti) perchè si scongiuri un'altra mazzata all'economia dell'Arcipelago.
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