Dispiace un po’ che sia passato molto sotto traccia un importante Convegno che, su iniziativa di Assoreca e con la partecpiazione della Commissione Europea, si è svolto nei giorni passati a Portoferraio. Sullo stesso –credo- vale la pena di qualche considerazione aggiuntiva. La Comunità Europea, attraverso i propri organismi istituzionali e in base ai risultati ottenuti nel corso degli ultimi anni, ha validato il ricorso agli strumenti volontari di certificazione, ed in particolare agli schemi Ecolabel ed Emas, in grado di garantire uno sviluppo economico – sociale nel rispetto dei principi della sostenibilità mentre il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e il Comitato per l’Ecolabel e l’Ecoaudit, in qualità di Organismo Competente nazionale, sono stati chiamati, ognuno per le proprie competenze, a svolgere il proprio ruolo di indirizzo e coordinamento, delineando delle linee strategiche di sviluppo delle certificazioni Ecolabel ed Emas coerenti con le necessità di mercato e le problematiche ambientali in Italia. EMAS certifica che una struttura produttiva, o una struttura fornitrice di servizi, o una pubblica amministrazione ha trasformato il proprio ciclo produttivo, la propria organizzazione, la qualità dei servizi offerti, in modo da assicurare il minimo impatto ambientale possibile, garantendo una migliore qualità della vita ai propri dipendenti, ai cittadini che vivono nelle zone limitrofe ed ai consumatori in generale. Ecolabel certifica, invece, che un prodotto- al momento la Comunità Europea ne ha identificati 21, mentre altri cinque, sono in via di definizione- rispetti in pieno le normative e consenta così di poterlo presentare con il simbolo del fiore della margherita. La caratterizzazione più significativa, di entrambi questi strumenti di certificazione, è costituita dalla assoluta volontarietà della decisione assunta dal richiedente di partecipare al complesso iter di verifiche e di innovazioni da introdurre, affinché la propria attività imprenditoriale o i prodotti messi in commercio siano conformi alle normative comunitarie in materia ambientale e possano, pertanto, utilizzare il marchio rilasciato o da EMAS o da Ecolabel. Particolarmente apprezzate nel contesto Comunitario sono le presenze, in Italia, di numerose di organizzazioni registrate EMAS dei settori dei rifiuti, energetico, agroalimentare e, ritornando sui numeri, il dato riguardante le Pubbliche Amministrazioni, giunte a 26 Registrazioni; così come apprezzata è l’azione sinergica e non concorrenziale condotta in Italia tra i due Strumenti EMAS ed Ecolabel, del tutto evidente nel caso dei servizi al turismo e nelle politiche sul Green Public Procurement applicate alla Pubblica Amministrazione. Da parte del mio Comitato (e quindi anche da parte del Governo) emerge oggi una linea che, anche in applicazione dei più recenti regolamenti Comunitari, spinge gli Enti Locali e le Aree Protette ad andare verso la Registrazione di struttura (EMAS), e viceversa servizi al turismo, alberghi, agriturismo, campsite verso Ecolabel. La partecipazione del Comitato per l’Ecolabel e per l’Ecoaudit alla giornata di lavoro sta a rappresentare un segnale di attenzione verso interlocutori importanti per la diffusione degli strumenti volontari ed ha anche l’obiettivo di mettere a confronto gli elementi di novità di recente emersi a livello europeo in materia di Certificazioni Ambientali con le richieste sempre più evidenti di operatori, fornitori e utenti di maggiore rispetto e maggiore tutela dell’Ambiente. Emerge qui, in tutta evidenza, uno “specifico Isola d’Elba”, caratterizzato da forti preoccupazioni per il progressivo calo delle presenze turistiche, a fronte di una economia sostanzialemente monotematica. Ebbene gli stumenti richiamati –Emas ed Ecolabel- possono favorire, se adottati, un percorso di progressiva ripresa soprattutto perché rivolti ad una forma nuova di “turismo consapevole”, rispettoso dell’ambiente e caratterizzato da modalità di fruizione che non compromettano un territorio già abbastanza caratterizzato da fenomeni speculativo-abitatativi molto spinti, soprattutto in alcune aree. Va di per se che bisogna affrancare il territorio stesso da iniziative “spurie” come quella del cosidetto Ecolabel di Legambiente che non producono risultati ed inducono soltanto confusione nel fruitore (e, a quanto mi è dato di capire, anche nelle stesse Associazioni degli albergatori che forse troppo presto hanno abboccato ad un’esca che sembrava appetibile), ma soprattutto bisogna che le Amministrazioni, nel campo, seguano l’esempio di Marciana Marina ed intraprendano il percorso della Certificazione Ambientale (Emas), e soprattutto è necessario, come ho fatto presente al Presidente Alessi, che la Comunità Montana assuma un ruolo reale di spinta e di propulsione nel segmento della salvaguardia ambientale, anche attraverso progetti speciali che è mio proposito proporre all’Ente di coodinamento. On. Pino Lucchesi - Presidente del Comitato per l’Ecolabel e per l’Ecoaudit Interventi significativi. Sindaco di Portoferraio, Roberto Peria,per confermare l’adesione del Comune ad Agenda 21 e per l’adozione di politiche sempre più impegnative nel settore della salvaguardia ambientale Patrick Hamon –della Commissione Europea sullosstrumento Emas, sui vantaggi competitivi che comporta, sull’andamento della certificazione ambientale a livello europeo. Apprezzamento per l’opera di promozione portata avanti dal C.B.Italiano. Sonia Cantoni –Neo Direttore Arpat Toscana sull’impegno dell’agenzia e sugli stanziamenti in essere per promuovere il settore Roberto Mancini, Proprietario del Resort Casa Campanella in Comune di Capoliveri . Il resort ha deciso di intraprendere il percorso più impegnativo, cioè quello della registrazione Emas
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