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Umberto Mazzantini ha da dire: "Due o tre cose sulle Primarie"

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 20 ottobre 2005

Caro Sergio, domenica sono andato a votare per le primarie dell'Unione nell'angusta e ben nascosta sezione dei DS di Marciana Marina. L'ho fatto senza urgenza, verso le tre di pomeriggio. Ad attendere gli elettori c'erano l'exSindaco Diessino del Paese, Alberto De Fusco, una Signora cattolica impegnata nel sociale e un Assessore di Rifondazione Comunista di Portoferraio, Daniele Palmieri. Insomma, la rappresentazione visiva delle diverse anime dell'Unione. Il clima era rilassato e cordiale, l'unica nota stonata i rappresentanti di lista mastelliani cammellati da Benevento che volevano controllare un voto che di irregolare non poteva avere nulla perchè nessuno lo voleva irregolare. Mi sono trattenuto un paio d'ore con quei compagni ed amici a parlare del più e del meno della politica elbana - il meno è risultato preponderante per tutti - e ad osservare il flusso ininterrotto di decine di persone che, serenamente e decisamente, facevano una cosa che non pensavano importantissima ma che ritenevano doverosa. A votare moltissime donne e, almeno nelle due ore della mia permanenza al seggio, molti cattolici, di quelli/e che vanno alla messa e con i quali la sinistra si incrocia raramente e non sa come votano. Le battute più ricorrenti: "speriamo che serva a qualcosa", "voto ora e quest'altra volta per mandare via Berlusconi". Nessuna dichiarazione per Prodi, molta voglia di cambiare pagina, quasi un'esausta ma gioiosa presa di distanza da quest'Italia che non piace più agli italiani. Gente tranquilla, "popolo" vero, una minoranza di militanti, come se la sinistra e la "gente" comune avessero voluto parlare all'Unione con poche parole: fatela finita di dividervi, liberateci di Berlusconi. Vedo che il segnale dato da questa enorme espressione di volontà democratica, il successo di Prodi e il dato non altissimo di Bertinotti, vengono interpretati come la richiesta popolare di rifare il listone riformista ed un riequilibrio dell'Unione al centro . Credo che nel voto a Prodi ci sia una grossa componente che chiede anche quello, ed è bene che ciò accada perchè chiarirebbe molte cose. Ma non credo affatto che tutti quelli che hanno votato Prodi invece che Bertinotti volessero il listone riformista-centrista che, come dice Rutelli, superi le appartenenze e guardi ad un indistinto partito Democratico, oltre la tradizione socialista e Popolare. Non è certamente così per il mio voto per Prodi e di quello di molti compagni ed amici che conosco. Penso che proprio il voto alle Primarie di Marciana Marina sia sintomatico del rischio di appiccicare questa indicazione riformista e moderata a tutti i voti per Prodi. A Marciana Marina i DS locali sono schierati compattamente per l'ala sinistra del Partito che giudica un errore la Federazione Riformista, è un Comune dove recentemente verdi e PdCI hanno avuto esploit impensabili, con una forte presenza ambientalista di sinistra e forse Marciana Marina è il paese più laico e libertario dell'Elba. Tutte cose che con la richiesta di più riformismo moderato c'entrano poco Eppure a Marciana Marina Bertinotti è nella media nazionale, Pecoraro Scanio prende solo due voti e gli altri non ci sono proprio. Trionfa Prodi con oltre l'80% dei voti. Tutta la Sinistra marinese è diventata improvvisamente riformista? No, abbiamo votato per il candidato più credibile da opporre a Berlusconi, abbiamo scelto di votare responsabilmente per chi ha avuto la capacità di unire un'opposizione frammentata ma della quale non ci fa paura la diversità di accenti politici ma la litigiosità. Abbiamo, anche noi cani sciolti della Sinistra "alternativa", scelto una priorità: battere Berlusconi e mandare a casa il peggior governo della storia della Repubblica. Abbiamo valutato che per raggiungere questo obbiettivo Prodi sia molto più efficace di Bertinotti. Voteremo, poi per il partito che più ci rappresenta, ma, al di là delle scelte personali e del riformismo o del radicalismo di Sinistra -personalmente non mi considero nè radicale nè antagonista - 4 milioni e passa di persone hanno detto e ci hanno detto: fatela finita, lavorate insieme per governare questo Paese. Da questa parte, a questo invito così colossale e sentito, chi fa politica e chiunque abbia un ruolo sociale e culturale, deve rispondere solo si ed assumersi la responsabilità unitaria di tutti gli atti politici che verranno fatti nei prossimi mesi. Nessun egoismo di partito, nessuna smania di visibilità, potrà offuscare questo monito potetente: noi gente dell'unione siamo uniti, voi dovete essere uniti e responsabili, non ci tradite. Nei bizantinismi interpretativi di queste ore vedo il rischio di non capire la sostanza di questa semplice, essenziale richiesta, di ridurre tutto di nuovo ai rapporti tra i partiti, e di non coinvolgere la partecipazione così inaspettata di milioni di cittadini in una campagna elettorale che dovrà vederli protagonisti come alle Primarie. Pensare che questa grande forza possa essere utilizzata solo per dare forza a qualcuno ed a sbilanciare la bilancia politica, sarebbe l'errore più grave che i Partiti del centrosinistra potrebbero fare.


mazzantini umberto legambiente

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