Nel corso dell’ultima assemblea della Comunità Montana, il Presidente Alessi ha illustrato le ragioni della manifestazione promossa dagli Enti Locali della Toscana contro la Finanziaria 2006, affermando che la manovra del governo avrà una ripercussione pesante sulla vita dei cittadini e su settori chiave come il sociale, il trasporto pubblico, l’emergenza abitativa, la scuola e, non ultimo, l’ambiente. Saranno in particolare i Comuni più piccoli e le Comunità Montane a farne le spese. Per i piccoli comuni, in gran parte montani e sotto i 5.000 abitanti, le detrazioni superano di gran lunga il 6,8% previsto, senza alcuna possibilità di recupero tariffario a causa dei minori margini di manovra nella leva fiscale, con l’aggravante di un pressoché totale azzeramento del fondo investimenti. Se la situazione dei piccoli comuni è grave, per le Comunità Montane rischia di divenire drammatica. Se da un lato è confermata l’esclusione dal patto di stabilità per quelle sotto i 50.000 abitanti ( con i tagli al pari di quelli dei comuni ), dall’altro è da tener conto che le Comunità Montane sono enti di finanza derivata senza alcuna capacità impositiva autonoma. Il fondo nazionale della montagna, che avrebbe contribuito al funzionamento dei Piani di Sviluppo Socioeconomici, viene azzerato, così come è previsto per il sistema informativo (S.I.M.) e per gli interventi a favore dell’associazionismo sovracomunale. Per queste ragioni la Comunità Montana dell’Elba e Capraia condivide la richiesta dell’UNCEM della Toscana di un confronto ravvicinato con il Governo, al fine di modificare sostanzialmente i contenuti della Finanziaria, scongiurando il pericolo di una paralisi amministrativa penalizzante per i territori montani e per i suoi abitanti.
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